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La Juve passa al Mapei Stadium e ipoteca la Champions: Sassuolo sconfitto 2-1 in rimonta
Quarto posto blindato e terzo posto del Napoli a portata di mano. Una Juventus solida e compatta passa in rimonta sul campo del Sassuolo grazie alle reti di Dybala e Kean, che ribaltano la rete di Raspadori.
Al Mapei Stadium lo spettacolo è piacevole sin dalle prime battute, soprattutto per merito di un Sassuolo convincente e sempre propositivo. La squadra di Dionisi mette in difficoltà una Juventus molto rimaneggiata (Allegri lascia in panchina Dusan Vlahovic), alle strette in più di un'occasione; nei primi 35' ci provano Raspadori, Frattesi, Berardi e Scamacca ma Szczesny è sempre attento. I ritmi sono alti, la Juve perde qualche pallone di troppo nella sua metà campo e si espone alle folate dei padroni di casa. I bianconeri giocano in modo "scolastico": un 4-4-2 fatto di sovrapposizioni, discreta circolazione di palla ma pochi rifornimenti per Morata e Dybala. Così, al quinto tentativo, i padroni di casa passano grazie al gioiellino classe 2000 che piace tanto alla dirigenza juventina: azione in velocità sull'asse Kyriakopoulos-Berardi-Raspadori, conclusione secca e precisa sul palo del portiere polacco.
Il possibile futuro sblocca il match, il presente (quasi passato) risponde immediatamente. A sorpresa, perché la saetta di Paulo Dybala arriva nel momento migliore degli emilani; Consigli è sorpreso, la sfera si insacca sotto la traversa e chiude un bel primo tempo.
Dopo aver limitato i danni, la Vecchia Signora torna in campo con un piglio diverso; a salire in cattedra stavolta è Morata, che sfiora il raddoppio in due circostanze, mentre dall'altra parte rispondono Muldur e Kyriakopoulos dalla distanza. Il Sassuolo però è sempre padrone del campo, così Allegri prova a cambiare le carte in tavola e rivoluziona l'attacco, inserendo Vlahovic e Kean.
È il momento decisivo della sfida, perché le squadre si allungano e la stanchezza comincia a farsi sentire. Traoré e compagni sono poco lucidi nella scelte e sprecano un paio di ghiotte ripartenze; Dionisi allora toglie l'ivoriano e Berardi, ma sono i cambi del suo collega ad essere determinanti: il movimento di Kean è da attaccante di razza, il tiro non è irresistibile ma Consigli è ancora incerto. Gol ancora nel finale, la Juve fa un passo decisivo verso la qualificazione in Champions.
Rileggi la diretta testuale di Sassuolo-Juventus su TMW!
Al Mapei Stadium lo spettacolo è piacevole sin dalle prime battute, soprattutto per merito di un Sassuolo convincente e sempre propositivo. La squadra di Dionisi mette in difficoltà una Juventus molto rimaneggiata (Allegri lascia in panchina Dusan Vlahovic), alle strette in più di un'occasione; nei primi 35' ci provano Raspadori, Frattesi, Berardi e Scamacca ma Szczesny è sempre attento. I ritmi sono alti, la Juve perde qualche pallone di troppo nella sua metà campo e si espone alle folate dei padroni di casa. I bianconeri giocano in modo "scolastico": un 4-4-2 fatto di sovrapposizioni, discreta circolazione di palla ma pochi rifornimenti per Morata e Dybala. Così, al quinto tentativo, i padroni di casa passano grazie al gioiellino classe 2000 che piace tanto alla dirigenza juventina: azione in velocità sull'asse Kyriakopoulos-Berardi-Raspadori, conclusione secca e precisa sul palo del portiere polacco.
Il possibile futuro sblocca il match, il presente (quasi passato) risponde immediatamente. A sorpresa, perché la saetta di Paulo Dybala arriva nel momento migliore degli emilani; Consigli è sorpreso, la sfera si insacca sotto la traversa e chiude un bel primo tempo.
Dopo aver limitato i danni, la Vecchia Signora torna in campo con un piglio diverso; a salire in cattedra stavolta è Morata, che sfiora il raddoppio in due circostanze, mentre dall'altra parte rispondono Muldur e Kyriakopoulos dalla distanza. Il Sassuolo però è sempre padrone del campo, così Allegri prova a cambiare le carte in tavola e rivoluziona l'attacco, inserendo Vlahovic e Kean.
È il momento decisivo della sfida, perché le squadre si allungano e la stanchezza comincia a farsi sentire. Traoré e compagni sono poco lucidi nella scelte e sprecano un paio di ghiotte ripartenze; Dionisi allora toglie l'ivoriano e Berardi, ma sono i cambi del suo collega ad essere determinanti: il movimento di Kean è da attaccante di razza, il tiro non è irresistibile ma Consigli è ancora incerto. Gol ancora nel finale, la Juve fa un passo decisivo verso la qualificazione in Champions.
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