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L'Inter vince e sopravanza il Milan, +1 in classifica. Contro l'Empoli finisce 4-2 (da 0-2)
Un vulcano di emozioni l'anticipo del venerdì sera fra Inter ed Empoli. In un San Siro strapieno, i nerazzurri riescono a rimontare l'iniziale 2-0 dell'Empoli, un doppio schiaffo che poteva uccidere un cavallo, ma non la formazione di Simone Inzaghi, brava a recuperare prima della fine del primo tempo, salvo poi attaccare a testa bassa fino al 3-2 del solito Lautaro Martinez, autore di una doppietta, mentre Sanchez cala il poker: 4-2 il risultato finale. I toscani sono rimasti in campo fino al quarantesimo, poi Vicario è stato subissato da tiri in porta: solo una grande prestazione ha evitato un passivo molto peggiore. L'Inter così torna a +1 sul Milan, che giocherà fra 48 ore contro l'Hellas Verona al Bentegodi.
L'Inter va all'Inferno e torna nel primo tempo. Perché bastano cinque minuti per Pinamonti per firmare il vantaggio e non esultare, pochi altri per vedere il possibile raddoppio di Zurkowski, poi annullato per evidente fuorigioco. Poi, appena prima della mezz'ora, prendere davvero il colpo che rischia di portare al ko con Asllani, bravo ad addomesticare un lancio lungo di Fiamozzi e battere Handanovic in uscita. Portiere interista non perfetto nell'occasione, visto che subisce il gol sotto le proprie gambe. I nerazzurri potrebbero cedere, anche a causa di un rigore non dato per una spinta di Bandinelli su Barella, ma invece di sbandare trovano, in quattro minuti, il pareggio. Prima Dimarco mette un pallone al centro in cerca di deviazioni amiche, la trova per un intervento goffo di Romagnoli. Al quarantacinquesimo Barella recupera il pallone, lo gestisce su Calhanoglu che, a sua volta, ispira la corsa di Lautaro Martinez. Due a due e inerzia della partita completamente cambiata.
Ripresa che riprende il fil rouge, tanto che Dumfries va a un passo dal vantaggio con un colpo di testa che termina a lato. L'Empoli fa fatica a ripartire, anche perché l'Inter non va in pressing forsennato, preferendo non prestare il fianco al contropiede, lasciando magari anche del terreno. Vicinissimo anche Perisic al vantaggio, con Vicario che compie una parata straordinaria dopo una deviazione di Fiamozzi. L'Inter continua a crescere, come la marea, mentre i toscani non riescono più a ripartire con azioni ragionate.
Calhanoglu sale di livello e trova più volte le geometrie giuste, Vicario para e la sensazione è che sia solo una questione di tempo per il vantaggio interista. Tante le circostanze da brividi, tra Correa, Lautaro e Barella che mancano l'impatto giusto con il pallone. È un assalto totale alla diligenza, perché Vicario dice di no a Calhanoglu e Dumfries, poi Skriniar viene murato un paio di volte. La partita è bellissima, ma l'Empoli fa da sparring partner, fino alla palla recuperata da Skriniar e rimessa in mezzo - in maniera suicida - da Fiamozzi. Al volo Lautaro firma il 3-2. Nel finale Dzeko e Sanchez sbagliano tre gol quasi fatti, con un palo del bosniaco dopo una grande azione. Al novantaquattresimo Dzeko va via e la centra per Sanchez, chiudendo il 4-2 finale.
L'Inter va all'Inferno e torna nel primo tempo. Perché bastano cinque minuti per Pinamonti per firmare il vantaggio e non esultare, pochi altri per vedere il possibile raddoppio di Zurkowski, poi annullato per evidente fuorigioco. Poi, appena prima della mezz'ora, prendere davvero il colpo che rischia di portare al ko con Asllani, bravo ad addomesticare un lancio lungo di Fiamozzi e battere Handanovic in uscita. Portiere interista non perfetto nell'occasione, visto che subisce il gol sotto le proprie gambe. I nerazzurri potrebbero cedere, anche a causa di un rigore non dato per una spinta di Bandinelli su Barella, ma invece di sbandare trovano, in quattro minuti, il pareggio. Prima Dimarco mette un pallone al centro in cerca di deviazioni amiche, la trova per un intervento goffo di Romagnoli. Al quarantacinquesimo Barella recupera il pallone, lo gestisce su Calhanoglu che, a sua volta, ispira la corsa di Lautaro Martinez. Due a due e inerzia della partita completamente cambiata.
Ripresa che riprende il fil rouge, tanto che Dumfries va a un passo dal vantaggio con un colpo di testa che termina a lato. L'Empoli fa fatica a ripartire, anche perché l'Inter non va in pressing forsennato, preferendo non prestare il fianco al contropiede, lasciando magari anche del terreno. Vicinissimo anche Perisic al vantaggio, con Vicario che compie una parata straordinaria dopo una deviazione di Fiamozzi. L'Inter continua a crescere, come la marea, mentre i toscani non riescono più a ripartire con azioni ragionate.
Calhanoglu sale di livello e trova più volte le geometrie giuste, Vicario para e la sensazione è che sia solo una questione di tempo per il vantaggio interista. Tante le circostanze da brividi, tra Correa, Lautaro e Barella che mancano l'impatto giusto con il pallone. È un assalto totale alla diligenza, perché Vicario dice di no a Calhanoglu e Dumfries, poi Skriniar viene murato un paio di volte. La partita è bellissima, ma l'Empoli fa da sparring partner, fino alla palla recuperata da Skriniar e rimessa in mezzo - in maniera suicida - da Fiamozzi. Al volo Lautaro firma il 3-2. Nel finale Dzeko e Sanchez sbagliano tre gol quasi fatti, con un palo del bosniaco dopo una grande azione. Al novantaquattresimo Dzeko va via e la centra per Sanchez, chiudendo il 4-2 finale.
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