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ESCLUSIVA TMW - Grifo: "Il 10 in Nazionale scelta di Bonucci. In Germania siamo tranquilli"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 10 maggio 2020, 16:15Serie A
di Andrea Losapio
esclusiva

Grifo: "Il 10 in Nazionale scelta di Bonucci. In Germania siamo tranquilli"

“Il numero dieci? Tutti i giornalisti me lo chiedono”. Ride Vincenzo Grifo, centrocampista offensivo del Friburgo. La Bundesliga dovrebbe ripartire settimana prossima, lui sogna l'azzurro. "Sono sincero, è stato emozionante. Quando sono ritornato a casa non ci credevo. Per me era la prima convocazione, Insigne, Jorginho e Chiellini non erano più nel gruppo".

Difficile immaginare Chiellini con il dieci.
"Sì, ma c'erano altri giocatori. Amo il numero 10, è il mio ruolo, ho sempre fatto il trequartista o l'ala. L'ho sempre avuto nelle giovanili, poi è arrivato il mio 32, che cambio solo per il 10".

Quindi si è proposto?
"No. C'era l'occasione di farlo, Bonucci stava scegliendo i numeri in quel periodo".

Cioè?
"Stavamo facendo una partitella, Bonucci aveva la lista dei numeri, Insigne se n'è andato dicendo "il dieci è libero", stava scherzando con Marco Verratti. Io ero al tavolo, loro mi han guardato e ho risposto "non posso, sono alla prima convocazione". Però avevano già deciso".

Però lei se lo è preso.
"Ma sì, mi sono detto di provarci. Da bimbo avevo la maglia della nazionale, numero dieci, del mercato. Quelle che costavano cinque euro. Ora ho l'originale a casa sul muro. I miei amici, quando vengono a casa mia, mi prendono in giro. "Ma questa non è originale, non è vera, è falsa". No no, io ho giocato con la Nazionale, con il dieci. Poi abbiamo vinto, è stata una grande serata, contro gli Stati Uniti, vincendo all'ultimo minuto. È stato spettacolare".

Quanto le dispiace per Euro2020.
"Infinitamente. Ma può essere una possibilità per me, se giocassi bene in Bundesliga. Magari Mancini avrà un pensiero per me".

La Bundesliga riparte...
"Sì, ci siamo allenati. Oggi ci sarà scarico, poi vediamo. Ogni giorno ci dicono quello che faremo quello dopo, a fine allenamento, giorno per giorno. Non c'è un programma, è molto strano. Negli spogliatoi non ci può andare, arrivi già cambiato, fai esercizi a casa, ti riscaldi, ci vai in macchina. O in bici, come me, sto a dieci minuti dal centro sportivo".

In Germania la situazione è tranquilla.
"Molto, possiamo uscire. In Italia c'erano più restrizioni, qui abbiamo la libertà. Eravamo in due, passeggiavamo, faceva spesa insieme. Di mattino ho sempre fatto esercizi, palestra, allenamento. Potevi andare a fare una passeggiata in bici o a piedi, prendere il caffè da asporto".

Seguiva la situazione in Italia?
"Sì, ho parlato con mia zia che è in Sicilia, l'altra che è a Modena. So che se ti ferma la polizia ti fa la multa, qui non è così. Le strade non erano così vuote".


Tornando agli allenamenti.
"Fino a mercoledì individuale, da giovedì ci siamo allenati normalmente. Per tre settimane abbiamo fatto in gruppi di piccole dimensioni, con un portiere e quattro attaccanti, tutti a distanza. Nessun contatto con il corpo, tiri in porta, punizioni, passaggi. Ogni tanto abbiamo fatto dei gicohi, tipo tirare il pallone verso il palo".

Fate i tamponi.
"Sì, siamo tutti negativi, meno male. Andiamo a fare la spesa con la mascherina, i negozi sono aperti da pochi giorni. Non ci sono ancora i ristoranti, a parte per l'asporto. In Germania noi siamo andati bene, tutto è a posto. Prego per l’Italia che sia così, io sono al 100% italiano, il cuore batte per l’Italia".

Però è sempre stato in Bundesliga.
"Sì, un bel giro in Germania. Prima all'Hoffenheim, la prima volta, poi al Borussia Moenchengladbach, una bella società, grandi tifosi che amano il pallone, sono pazzi per il calcio. Anche agli allenamenti hai 4-500 tifosi che ti danno supporto. Però al Friburgo ho trovato una bella famiglia, allenatori, staff, stavo bene qui. Al campo sono andato con un grande sorriso, giocare a calcio mi fa stare bene".

E tornare in Italia?
"Qualche volta c'è stata occasione. Ora la stagione sta andando benissimo, siamo motivati per ricominciare, avevamo fatto bene le ultime due o tre partite. Ho sempre detto che non si sa mai, se uno è italiano, gioca in Nazionale, è normale che se arrivasse una proposta...".

Mai arrivata?
"L'occasione c'era già, avevo 18 anni, si era mossa la Lazio. Ma sto bene in Germania, se poi sono maturo per giocare in Serie A si vedrà".

In Italia potrebbe arrivare Rangnick...
"Ho sentito pure io, lavora in maniera molto disciplinata. Personalmente non l'ho conosciuto, all'Hoffenheim è arrivato dopo che io me ne andassi".

Come è giocare in Champions?
"Come in Nazionale, uno quando è piccolo sogna di giocare di martedì o mercoledì. Pensi di volerci essere. Poi senti la musichetta e capisci che lavori tutta la vita, da calciatore, per indossare una maglia con l'emblema della Champions. Ho giocato contro lo Shakhtar Donetsk, ma siamo usciti. Era troppo difficile, ma è stata una bella esperienza".

Com'è stato crescere in Germania?
"Bene, ho avuto tanti amici italiani, turchi o tedeschi. Non ci è mai mancato niente, c'è il lavoro. L'unica cosa che mi manca è il mare, l'anno scorso sono stato a Lecce. La mia famiglia ha lavorato per noi, siamo in tre fratelli. Per fortuna parlo italiano: che figura ci fai se vai in nazionale e non parli la lingua?".