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Alcuni sport si fermano, altri no. Il calcio prende tempo e cerchia in rosso una data
Nelle ultime ore è stato il turno del basket, che ha seguito l’esempio tracciato dalla pallavolo. Stop ai campionati, a prescindere da quando finirà l’emergenza questa stagione ha oramai chiuso ufficialmente i battenti. Ci vediamo il prossimo anno. Intanto, MotoGP e Formula 1 continuano a cancellare una gara per volta, speranzosi del fatto che prima o poi si possa tornare in pista (ad oggi le cancellazioni porterebbero le griglie di partenza a fine giugno, circa). Il ciclismo, tramite l’ Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, scrive al governo per far ripartire le attività, almeno quelle di allenamento, dopo Pasqua. In questo scenario frastagliato ed eterogeneo, il calcio mantiene viva e vegeta la speranza di tornare a giocare il prima possibile.
L’endorsement FIFA e il rischio legale - Il calcio, che rispetto agli altri sport sopracitati ha indotti diversi e vede girare (e deve gestire) centinaia di milioni di euro, sta faticosamente provando a trovare una soluzione. Una soluzione che, giusto dirlo, oggi è difficilmente individuabile in maniera certa e convinta vista la friabilità del terreno su cui si muove e la totale incertezza in merito alla diffusione e al contenimento della pandemia. Vero è, però, che in molti fra club, presidenti e calciatori vorrebbero tornare in campo seguendo l’esempio (chissà quanto opportuno) della Bundesliga che nelle scorse ore ha ripreso le sedute di allenamento, pur con vincoli e restrizioni. La paura di eventuali, possibili, azioni legali è forte e la sensazione è che se si dovesse arrivare a tanto non solo sarebbe a rischio la stagione attualmente in corso, ma pure la prossima. Per questo l’ipotesi del tornare a giocare raccoglie sempre più favori, posta la sanità come bene massimo a cui aspirare. La UEFA ha già dato il proprio benestare e fatto spazio posticipando l’Europeo itinerante, ma nelle scorse ore anche la FIFA ha tacitamente dato il proprio ok aprendo alla possibilità di allungare, in deroga, i contratti con scadenza a giugno 2020.
La data cerchiata in rosso - Detto che tutto è soggetto alle indicazioni governative e all’azzeramento dei contagi, il mondo del calcio guarda con vivace speranza ad una data ben precisa: lunedì 4 maggio. A quel punto, si spera, la situazione generale del paese sarà più chiara e migliore dal punto di vista epidemiologico, ponti e vacanze saranno alle spalle e quindi si potrebbe, condizionale d’obbligo, pensare a tornare in campo per riprendere la preparazione. Per arrivare pronti alla fine di maggio/inizio giugno. Con quali modalità si riprenderebbe a giocare? Questo è tutto da capire e decifrare, le idee non mancano ma ancora è giusto che restino in fase del tutto embrionale. Dal punto di vista delle tempistiche precise, delle modalità e dei luoghi di gioco.
L’endorsement FIFA e il rischio legale - Il calcio, che rispetto agli altri sport sopracitati ha indotti diversi e vede girare (e deve gestire) centinaia di milioni di euro, sta faticosamente provando a trovare una soluzione. Una soluzione che, giusto dirlo, oggi è difficilmente individuabile in maniera certa e convinta vista la friabilità del terreno su cui si muove e la totale incertezza in merito alla diffusione e al contenimento della pandemia. Vero è, però, che in molti fra club, presidenti e calciatori vorrebbero tornare in campo seguendo l’esempio (chissà quanto opportuno) della Bundesliga che nelle scorse ore ha ripreso le sedute di allenamento, pur con vincoli e restrizioni. La paura di eventuali, possibili, azioni legali è forte e la sensazione è che se si dovesse arrivare a tanto non solo sarebbe a rischio la stagione attualmente in corso, ma pure la prossima. Per questo l’ipotesi del tornare a giocare raccoglie sempre più favori, posta la sanità come bene massimo a cui aspirare. La UEFA ha già dato il proprio benestare e fatto spazio posticipando l’Europeo itinerante, ma nelle scorse ore anche la FIFA ha tacitamente dato il proprio ok aprendo alla possibilità di allungare, in deroga, i contratti con scadenza a giugno 2020.
La data cerchiata in rosso - Detto che tutto è soggetto alle indicazioni governative e all’azzeramento dei contagi, il mondo del calcio guarda con vivace speranza ad una data ben precisa: lunedì 4 maggio. A quel punto, si spera, la situazione generale del paese sarà più chiara e migliore dal punto di vista epidemiologico, ponti e vacanze saranno alle spalle e quindi si potrebbe, condizionale d’obbligo, pensare a tornare in campo per riprendere la preparazione. Per arrivare pronti alla fine di maggio/inizio giugno. Con quali modalità si riprenderebbe a giocare? Questo è tutto da capire e decifrare, le idee non mancano ma ancora è giusto che restino in fase del tutto embrionale. Dal punto di vista delle tempistiche precise, delle modalità e dei luoghi di gioco.
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