Gasperini contro Juric, altro che allievo contro maestro. Storia di due trasformisti in evoluzione
Juric il trasformista Lo stesso dicasi per Juric. Difesa a tre e due mediani, esterni a tutta fascia.
Poi ha scisso il credo offensivo di Gasperini e ha cambiato, a Verona, dove ha trovato pane per i suoi denti e sintonia a livello di mercato. Chiaro, come Gasp si bacchetta con Sartori, il tecnico croato lo fa con la dirigenza dell'Hellas. Odi et amo, si stimolano vicendevolmente e pure qui sta il segreto. Gioca con una punta ma anche col falso nueve, con due trequartisti o con le ali. Sceglie gli uomini e i momenti, a seconda della forma a dell'avversario, e pure questo è un punto in comune con Gasperini. Ma se ce n'è uno che li accomuna di più, è la fase difensiva. Il coraggio, che sembra spregiudicatezza ma che è in verità la capacità di trasmettere consapevolezza e determinazione ai propri giocatori. Che davanti ci sia una piccola o una grande, lo Spezia o la Juventus, pressing alto e concessione dell'uno contro uno in ogni zona del campo. Anche così si diventa grandi, anche quando hai dei galloni in meno dell'avversaria.