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Le pagelle dell'Australia - Lavatrice Mooy, il quasi elettricista Duke ripaga il ct Arnold
Risultato finale: Tunisia-Australia 0-1
Ryan 6,5 - Portiere dinamico, attento tra i pali. Nelle uscite non è pulitissimo, ma sempre efficace. Sufficienza abbondante comunque meritata perché si fa sempre trovare pronto.
Karacic 6,5 - Su e giù sulla corsia, solido dietro e propositivo al massimo in sovrapposizione in fase offensiva. Ottima prova del difensore del Brescia. Dal 75' Degenek s.v.
Souttar 6,5 - Una scivolata come una parata importante, insomma quasi un gol. Non sempre è attento, un paio di volte si fa prendere il tempo da Msakni, ma coi suoi 198 centimetri di testa le prende tutte.
Rowles 6 - Impreciso in più di un appoggio, tiene bene per un tempo e mezzo, poi nel finale soffre anche la stanchezza e regala un occasione alla Tunisia.
Behich 6 - Con Goodwin creare un bell'asse sulla sinistra. Combina con lui, solo negli ultimi minuti sbaglia qualcosa difensivamente.
McGree 6 - Di ruolo centrocampista, ma gioca praticamente da seconda punta e interpreta bene il ruolo, che lo favorisce nella ricerca degli spazi da attaccare. Dal 64' Hrustic 6 - Aiuta i compagni nella manovra di contenimento, specie negli ultimi assalti tunisini.
Mooy 7 - Tutti i palloni, anche quelli sporchi, cadono dalle sue parti e li gestisce bene, ripulendoli come una lavatrice e favorendo le ripartenze dell'Australia.
Irvine 6 - Si esibisce in una prova di aggressività. Prova sempre ad arrivare prima, anche a costo di spendere il fallo. Ma è l'efficacia che conta e a lui non manca.
Leckie 6,5 - Svaria su tutto il fronte, si abbassa anche per favorire la costruzione dal basso, si spende anche in fase di non possesso e sceglie i pertugi giusti in cui infilarsi.
Duke 7 - Stava per diventare un elettricista, poi il c.t. Arnold gli ha cambiato la vita lanciandolo nei Mariners. Dodici anni dopo dà la scossa e lo ripaga con il gol dei tre punti e la sua onnipresenza nell'area di rigore avversaria che crea più di un pensiero alla retroguardia tunisina. Dal 63' Maclaren 6 - Un paio di spiragli buoni, ma manca (di poco) l'appuntamento col gol in un paio di circostanze.
Goodwin 6,5 - A referto non c'è l'assist perché il suo passaggio per Duke viene deviato, ma poco importa perché il gol è anche merito suo. Fa il bello e il cattivo tempo sulla corsia mancina, poi perde lucidità nella ripresa.
Graham Arnold 7 - Altro che 4-3-3, piazza due due linee compatte a quattro, un sottopunta e un centravanti. E l'assetto è vincente. La sua squadra soffre poco, fa densità in mezzo e non permette alla Tunisia di sfondare. Anzi, a sfondare, sempre a sinistra, è proprio l'Australia, creando densità da quel lato, quello debole per i nodrafricani. Un qualcosa di studiato che porta al gol: la mossa della partita, che tiene in vita le chance di qualificazione agli ottavi.
Ryan 6,5 - Portiere dinamico, attento tra i pali. Nelle uscite non è pulitissimo, ma sempre efficace. Sufficienza abbondante comunque meritata perché si fa sempre trovare pronto.
Karacic 6,5 - Su e giù sulla corsia, solido dietro e propositivo al massimo in sovrapposizione in fase offensiva. Ottima prova del difensore del Brescia. Dal 75' Degenek s.v.
Souttar 6,5 - Una scivolata come una parata importante, insomma quasi un gol. Non sempre è attento, un paio di volte si fa prendere il tempo da Msakni, ma coi suoi 198 centimetri di testa le prende tutte.
Rowles 6 - Impreciso in più di un appoggio, tiene bene per un tempo e mezzo, poi nel finale soffre anche la stanchezza e regala un occasione alla Tunisia.
Behich 6 - Con Goodwin creare un bell'asse sulla sinistra. Combina con lui, solo negli ultimi minuti sbaglia qualcosa difensivamente.
McGree 6 - Di ruolo centrocampista, ma gioca praticamente da seconda punta e interpreta bene il ruolo, che lo favorisce nella ricerca degli spazi da attaccare. Dal 64' Hrustic 6 - Aiuta i compagni nella manovra di contenimento, specie negli ultimi assalti tunisini.
Mooy 7 - Tutti i palloni, anche quelli sporchi, cadono dalle sue parti e li gestisce bene, ripulendoli come una lavatrice e favorendo le ripartenze dell'Australia.
Irvine 6 - Si esibisce in una prova di aggressività. Prova sempre ad arrivare prima, anche a costo di spendere il fallo. Ma è l'efficacia che conta e a lui non manca.
Leckie 6,5 - Svaria su tutto il fronte, si abbassa anche per favorire la costruzione dal basso, si spende anche in fase di non possesso e sceglie i pertugi giusti in cui infilarsi.
Duke 7 - Stava per diventare un elettricista, poi il c.t. Arnold gli ha cambiato la vita lanciandolo nei Mariners. Dodici anni dopo dà la scossa e lo ripaga con il gol dei tre punti e la sua onnipresenza nell'area di rigore avversaria che crea più di un pensiero alla retroguardia tunisina. Dal 63' Maclaren 6 - Un paio di spiragli buoni, ma manca (di poco) l'appuntamento col gol in un paio di circostanze.
Goodwin 6,5 - A referto non c'è l'assist perché il suo passaggio per Duke viene deviato, ma poco importa perché il gol è anche merito suo. Fa il bello e il cattivo tempo sulla corsia mancina, poi perde lucidità nella ripresa.
Graham Arnold 7 - Altro che 4-3-3, piazza due due linee compatte a quattro, un sottopunta e un centravanti. E l'assetto è vincente. La sua squadra soffre poco, fa densità in mezzo e non permette alla Tunisia di sfondare. Anzi, a sfondare, sempre a sinistra, è proprio l'Australia, creando densità da quel lato, quello debole per i nodrafricani. Un qualcosa di studiato che porta al gol: la mossa della partita, che tiene in vita le chance di qualificazione agli ottavi.
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