Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / hellasverona / Serie A
Hellas Verona, Hien: "Da attaccante non ero granché, così il mio allenatore mi ha spostato dietro"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 14 settembre 2022, 21:30Serie A
di Simone Lorini

Hellas Verona, Hien: "Da attaccante non ero granché, così il mio allenatore mi ha spostato dietro"

Ospite dei canali ufficiali del club, il difensore dell'Hellas Verona Isak Hien ha parlato così delle sue prime sensazioni legate alla nuova piazza:

Quali sono state le sue prime impressioni sul Verona?
"La città è splendida: mi piace molto il centro, soprattutto la sera, e anche i dintorni di Peschiera sono molto belli. L'unico aspetto negativo sono le zanzare (ride, ndr)".

Aveva mai visitato Verona da turista?
"No, è la mia prima volta in Italia".

Ha un piatto preferito?
"In Svezia mangiavo spesso i tacos, in Italia ho invece apprezzato molto la pasta e i risotti che ho assaggiato".

Ci racconta le sue origini?
"I miei nonni sono cresciuti in Burkina Faso, trasferendosi in Ghana prima che mio padre nascesse. Poi lui è arrivato in Svezia quando aveva trent'anni, e lì ha conosciuto mia madre, che è svedese".


Ha iniziato la sua carriera da attaccante, diventando solo in seguito un difensore.
"Sì, è esatto. E se devo essere sincero, da attaccante non ero un granché. Il mio allenatore dell'epoca mi spostò in difesa: all'inizio lo prendevo per pazzo, ma ora sono contento".

Giocare in Serie A può agevolare molto la tua crescita da difensore.
"Sì, avendo giocato più da attaccante che da difensore è importante che io migliori in diversi aspetti, e non c'è paese migliore dell'Italia per farlo".

Che impressione le hanno fatto i tifosi?
"Molto buona. Al Djurgardens avevo una tifoseria molto calda, non mi aspettavo di essere così impressionato al mio arrivo in Italia. È bello giocare in casa con questa sensazione, credo che mi divertirò quest'anno".

Tifosi così danno una grande mano nei momenti di difficoltà...
"Sì, è così. Ti senti quasi obbligato a dare il massimo, perché i tifosi sono i primi a farlo. La loro dedizione significa molto per noi giocatori".

Cosa si sente di dire ai tifosi?
"Vi ringrazio per il calore con cui mi avete accolto".