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Compitino a Vienna. Bravo Marotta, Lautaro di più. Wanda ha detto una verità. Servono uomini, non bimbi viziati
venerdì 15 febbraio 2019, 00:00Editoriale
di Simone Togna
per Fcinternews.it

Compitino a Vienna. Bravo Marotta, Lautaro di più. Wanda ha detto una verità. Servono uomini, non bimbi viziati

L’Inter vince a Vienna. Lo fa con merito. Senza alcuni dei suoi uomini migliori. Ed è un passo più vicino alla qualificazione al turno successivo di Europa League. Giusto quindi sottolineare i meriti della compagine nerazzurra. Non è mai semplice vincere fuori casa, a maggior ragione nelle competizioni del Vecchio Continente. L’osservato speciale Lautaro ha dimostrato quello che vado dicendo da tempo, cioè che è molto più forte di quello che si percepisce. Calciare e realizzare il rigore dopo averlo fallito in Coppa Italia un plus non da poco. D’altronde non sarebbe un Toro se non avesse gli attributi. Per onestà intellettuale si deve però anche dire che l’avversario in questione era più che abbordabile. Probabilmente il Rapid Vienna farebbe fatica a salvarsi in Italia. Quindi un’affermazione dell’Inter era assolutamente normale. Pronosticabile e consequenziale visti i valori in campo. Nonostante tutto quello che fosse successo a Milano nei giorni antecedenti alla partita.

Eh già. Alla fine è questo l’argomento caldo che interessa tifosi e opinione pubblica. Andiamo con ordine e con calma. Si potrebbe scrivere un romanzo. E analizziamo protagonista dopo protagonista. Partiamo con Marotta. Approvo (seppur con riserva) la decisione di punire Mauro e di togliergli la fascia. Un Capitano deve dare l’esempio. E se tua moglie, nonché il tuo agente, critica società, e soprattutto compagni di squadra pubblicamente, è più che comprensibile che tu debba subire una punizione. Sarebbe bastata una presa di posizione forte e un: “Quello che pensa Wanda sono pensieri suoi, io non li condivido”. Non è mai successo e chi tace acconsente. Certo il dirigente della Beneamata ha agito nel momento più caldo di un 2019 iniziato malissimo per tutta l’Inter e perciò rischia di essere un boomerang per l’ex Juve e Sampdoria. Ci si assume un rischio non da poco e i risultati diranno se si è fatto bene o meno.

Passiamo a Icardi. Io credo ancora che sia interista. Di quelli veri. Chiaro che siano sensazioni e che il rifiutarsi di andare a Vienna sia una cazzata enorme. Un comportamento non maturo. Infantile. Ma resto convinto della mia opinione. Cioè che lui abbia sempre voluto restare a Milano e difendere al meglio i colori della Beneamata. È innamorato di Wanda, si fida ciecamente di lei e visti i plurimi rinnovi ha sempre pensato che il putiferio mediatico scatenato dalla compagna fosse una normalità non destabilizzante. Un errore non di poco conto, di cui adesso pagherà le conseguenze.

Arriviamo a Wanda. Sapete che vi dico? Che a mio avviso, su molte questioni, ha detto solo quello che tutti gli interisti pensano. Mettiamo da parte le ultime partite. E analizziamo le semplici statistiche. Se tutti i giocatori che negli anni sono passati da Appiano Gentile avessero contribuito alla causa nerazzurra come Icardi, l’Inter avrebbe lottato per lo Scudetto e per la Champions League. Non ci si deve abituare ad una dimensione di mediocrità, pure questa è una colpa. Un club glorioso come quello del Biscione deve ambire sempre al meglio. Va bene gioire una volta per l’essere arrivati quarti, ma i veri obiettivi devono essere molto più prestigiosi.

Per questo credo che la signora Nara abbia sicuramente sbagliato, e su questo non si discute, nel rendere pubblico un pensiero come: “Icardi viene servito poco e male”. Ergo: “speriamo arrivino i Campioni nella prossima campagna estiva”. Non a caso si è sognato Modric. Sostanzialmente però è la verità. Servono fuoriclasse veri, altrimenti dove si vuole andare? Ecco perché ora i giocatori nerazzurri avranno, se possibile, ancor più gli occhi addosso. Non possono fallire. E con loro anche la dirigenza. E l’allenatore. Non ci sono capri espiatori o scuse che tengano. Si giocano l’Inter. Tutti. Nessuno escluso. Un compito per uomini maturi, non per bambini viziati.

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