Nuovo stadio, il progetto arriva in Comune: le perplessità di Forza Italia, Milano in Comune e Movimento 5 Stelle

Nonostante il sostegno al progetto manifestato ieri da Adriano Galliani, senatore azzurro ed ex a.d. del Milan, sul Nuovo San Siro restano forti perplessità anche da Forza Italia: "Non siamo diventati improvvisamente il partito del no e siamo assolutamente consapevoli della necessità di una stadio moderno e funzionale – ha sottolineato il capogruppo Fabrizio De Pasquale -. La nostra scelta era quella della ristrutturazione perché siamo convinti che la storia abbia un valore e un’attrattività commerciale e turistica. Perciò le valutazioni delle due squadre non ci bastano. Vogliamo uno studio terzo che ci dica che è impossibile avere spazi e servizi moderni in un San Siro ristrutturato”.

Tra le altre forze politiche in campo, anche Basilio Rizzo, consigliere di Milano in Comune, pretende massima trasparenza da parte dei due club meneghini: "Il punto non è fare lo stadio nuovo o ristrutturare quello vecchio. Bisogna capire se il progetto è di interesse pubblico oppure no. Ma ad oggi non ho ancora ricevuto nessun documento che io considero mio diritto avere. Se non conosco il progetto nel dettaglio, non posso esprimere un’opinione. Chiedo che il dossier completo mi venga messo a disposizione. Se anche le due squadre sono per la trasparenza, allora rinuncino al diritto di segretezza. Altrimenti non si può andare avanti", ha evidenziato. 

Le critiche all'idea di un nuovo impianto al posto dell'attuale San Siro arrivano anche dal M5S. La consigliera Patrizia Bedori si dice preoccupata dai "progetti di investimento ad altissima reddittività" che potrebbero caratterizzare le aree intorno al nuovo impianto. "Qui – ha precisato la Bedori – si vuole mettere pesantemente mano a nuove volumetrie. Di centri commerciali ne abbiamo piena la città, un altro in quella zona sarebbe nefasto soprattutto per il tessuto sociale del quartiere". Dubbi anche sul metodo seguito da Inter e Milan, che secondo la pentastellata hanno dato vita ad una "campagna urbanistica mediatica" con "scelte suggerite da pressanti campagne di stampa".

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