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tmw / inter / Editoriale
Benvenuto Vidal. Bentornata Inter
mercoledì 23 settembre 2020, 00:00Editoriale
di Maurizio Pizzoferrato
per Fcinternews.it

Benvenuto Vidal. Bentornata Inter

"Non si tirerà indietro". Così l'Inter ha chiuso la bella presentazione di Arturo Vidal dopo l'ufficializzazione dell'ingresso del campione cileno nella grande famiglia nerazzurra. Antonio Conte esulta, finalmente potrà tornare a lavorare con il suo pupillo che incarna al meglio l'dea di gioco del tecnico salentino. Non si tirerà indietro Vidal, perché chi arriva all'Inter ha il dovere di guardare avanti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi che la proprietà si è prefissata dal giorno dell'insediamento datato 2016.

Il cileno ha 33 anni, non sono pochi, ma nemmeno troppi in questa fase storica dove è difficile investire soldi e speranze sui cosiddetti giovani. E quando hai l'obbligo di iniziare a vincere per aumentare anche entrate e fatturato. I simpatici cantori dell'altra parte del naviglio etichettano Tonali, che sembrava destinato all'Inter, come “figlio nostro”, ma il bravo pur Sandro per ora parte dalla panchina.

Sabato inizia a San Siro il campionato dell'Inter-bis targata Conte. La prima eperienza dell'ex Ct della Nazionale è terminata con la bufera Covid, un secondo posto ad un punto dalla Juventus, una semifinale di Coppa Italia e una finale di Europa League, purtroppo persa contro una squadra oggettivamente più debole dell'Inter, anche se abituata ad alzare quel tipo di trofeo. Ci si augura che sia tornato veramente il sereno fra Conte e la società dopo l'incontro di Villa Bellini a Somma Lombardo. La sparata di Colonia sembrava spalancare le porte al ribaltone tecnico con Massimiliano Allegri già bloccato dall'amico Marotta, ma riflessioni comuni con l'intera dirigenza presente, il gran lavoro di mediazione operato dal giovane presidente Zhang e il ricco contratto che lega Conte all'Inter per due anni, ha consigliato a tutti la marcia indietro.

Il calciomercato nell'era del Covid è una brutta bestia. Finirà solo il 5 ottobre, quando la classifica avrà già un volto, e non gira un euro. Anche volendo aggirare i paletti del Financial Fair Play, cosa che l'Inter ha deciso di non fare, è difficile acquistare e soprattutto vendere bene per la crisi che, giocoforza, ha colpito pure il calcio. A tutte le latitudini. La situazione sembra fare pugni con la voglia di Conte di avere più calciatori possibili funzionali al suo credo, ma finora penso che il tecnico debba solo applaudire la società per quanto gli stia mattendo a disposizione. Hakimi e Vidal sono due top player a cui si aggiunge un Ivan Perisic reduce da un Triplete conquistato con il Bayern Monaco.

Il glaciale esterno croato, molto restio nell'esternare le sue emozioni, ha accettato di farsi intervistare dal club di casa per dire ai tifosi dell'Inter di essere felice per il ritorno alla Pinetina e di sperare in una grande annata. Difficile pensare che l'Inter organizzi un'intervista del genere a un giocatore sul piede di partenza. Un Perisic motivato può fare la differenza, soprattutto in certe notti di Champions dove serve gente che sa come si fa e lui, ora, lo sa.

Conte è stato immortalato sorridenente, ieri, sul prato della Pinetina insieme a Vidal, ma lo stesso tecnico, recentemente entrato nel mondo di instagram, si è fatto fotografare sdraiato comodamente sul divano di casa intento a guardarsi Chelsea-Liverpool di domenica scorsa. Facile pensare a un messaggio rivolto alla società affinche faccia di tutto per portare a Milano quel N'Golo Kanté che con Vidal e Barella formerebbe, come sogna il tecnico, il centrocampo di assaltatori al Palazzo d'inverno da nove anni consecutivi tinto di bianco e nero. Salvo uscite pesanti, vedi Brozovic, Kanté rimarrà, per Conte, solo un oggetto del desiderio televisivo, ma questa Inter è forte, molto forte, anche così. Nonostante questo, urge lo sfoltimento del reparto per non creare assembramento, che di questi tempi è assai pericoloso.

Sabato l'Inter tornerà in campo nella sua casa contro la Fiorentina. Solo mille cuori nerazzurri potranno, ad invito, entrare nel Tempio. L'assenza dei soliti 70 mila, l'assenza dei cori della Curva. Ecco la cosa veramente insopportabile, anche se, al momento, tristemente necessaria a salvaguardia della salute. Passerà anche questa. In attesa, tutti per uno, uno per tutti. Perchè questa Inter è forte e c'è profumo di vittoria.