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Abiuso: "La chiamata dell'Inter? Non ci credevo. Rimasto male per il non-riscatto. Lautaro e Carboni..."TUTTO mercato WEB
lunedì 25 marzo 2024, 17:11News
di Marco Lavatelli
per Linterista.it

Abiuso: "La chiamata dell'Inter? Non ci credevo. Rimasto male per il non-riscatto. Lautaro e Carboni..."

Fabio Abiuso, attaccante classe 2003 del Modena con 5 gol in questa stagione di Serie B, ha giocato per 1 anno nella Primavera dell'Inter. L'ex nerazzurro ha parlato dell'annata 2021-22 (quella dell'ultimo Scudetto dell'Under19 dell'Inter) ai microfoni di Cronache di Spogliatoio: "Ricordo ancora il momento in cui ho saputo che mi voleva l’Inter: era un giovedì. Entro negli uffici e c’erano il direttore e il mio procuratore: ‘Guarda, c’è la possibilità che tu vada a giocare in una Primavera’. Basta, nient’altro: non mi hanno detto neanche la squadra. Quando la sera l’ho detto ai miei genitori, abbiamo subito telefonato al mio agente e lui, molto sereno: ‘Fabio, ti vuole l’Inter’. Non ci credevo. Io ho sempre tifato Modena, ma l’Inter è la mia squadra del cuore. Sono corso a fare le valigie: due giorni dopo ero già lì".

All'Inter, Abiuso è stato allenato da Chivu. L'attaccante ha speso belle parole per lui ed altri elementi dell'Inter: "Non smetterò mai di ringraziarlo: è stato subito molto accogliente, sa come comportarsi con noi giovani. Il campionato vinto con la sua Primavera lo porterò per sempre dentro di me. 

Gli allenamenti in prima squadra? Allenarsi con l’Inter è stata un’emozione grandissima, soprattutto le prime volte. Pensa: tu sei un ragazzino di appena 18 anni e puoi allenarti con dei campioni. Vedi come lavorano, come si comportano. Quando ho visto allenarsi Lautaro, però, sono rimasto a bocca aperta. Per la potenza, la ‘garra’ che aveva. Era infermabile. Io però mi ispiravo a Dzeko per la stazza. Cercavo di studiarlo. Mi impressionava la qualità e la tranquillità con cui giocava".

"Quando l’Inter non mi ha riscattato, ci sono rimasto male. Avevo fatto una bella stagione, ma non mi sono scoraggiato perché sapevo di essere ancora del Modena".

Su Valentin Carboni e Giovanni Fabbian: "Quando Carboni ha iniziato ad allenarsi con noi, si vedeva che sarebbe arrivato, anche se era più piccolo. Aveva una qualità nelle giocate, nel ritmo: li conosceva in maniera superiore. E poi Fabbian: è un po’ matto, è un personaggio tutto a sé. Nel primo anno all’Inter abbiamo condiviso la stanza per un periodo. Ho un bellissimo ricordo di lui, si merita tutte le soddisfazioni che sta avendo".