Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / Editoriale
L’Inter pensa al derby e ha un solo rimpiantoTUTTO mercato WEB
giovedì 18 aprile 2024, 22:55Editoriale
di Lapo De Carlo
per Linterista.it

L’Inter pensa al derby e ha un solo rimpianto



Mancano pochi giorni al primo matchball scudetto, la testa dei tifosi è rivolta giustamente al derby di lunedì, con tutte le sue implicazioni.
Intanto però non è un mistero che l’eliminazione dell'Atletico Madrid da parte del Borussia Dortmund accentua quella sensazione di incompiutezza della Champions, quel passo mentale che la squadra di Inzaghi non ha saputo mantenere un po' in tutta. la competizione, con l'eccezione della partita a San Siro col Benfica e della gara con il Salisburgo.

Abbiamo già detto come la concentrazione evidente verso il campionato abbia probabilmente sottratto una parte di quella mentalità che lo scorso anno aveva portato l'Inter a fare un impressionante exploit. 

Dalla partita con l'Atletico ad oggi l'Inter, considerando il suo livello, ha calato il rendimento in modo percettibile anche, se non certo disastroso.

Probabilmente la sensazione di uno scudetto già in pugno e le rivali che si auto affossavano a turno, ha indotto la squadra ad entrare in campo in modo più superficiale. Fatto sta che nell'ultimo mese l'Inter ha pareggiato in casa con il Napoli, vinto con l'Empoli e con l'Udinese ma solo al 96° e ha pareggiato con il Cagliari, sempre San Siro.

Niente di preoccupante, ma per la partita con il Milan è evidente che serve concentrazione per i 90 minuti e non soltanto in una porzione di gara. 

L'idea di vincere il derby scudetto, come già avrebbe potuto accadere nel 2007, è senz'altro, stimolante e piacerebbe a tutti. Non dovesse accadere, non ne farei un dramma, considerando che la partita si giocherà di lunedì e ci sarebbe poco spazio per festeggiare nell'immediato.

Diverso il discorso se l'Inter vincesse, contro il Torino la settimana seguente, presumendo che la partita venga fatta disputare domenica pomeriggio. Questo permetterebbe una festa ancora più grande, con la gente che si riverserebbe nelle strade, sciamando fino al centro.

L'Inter è comunque già pronta con le celebrazioni, tra il pullman, l'esibizione della seconda stella, persino un concerto a San Siro.
In genere, non ci sarebbe bisogno di fare raccomandazioni sulla modalità. Con la quale squadra i tifosi faranno festa, ma considerando quello che è accaduto due anni prima con I festeggiamenti del Milan, mi auguro davvero che qualcuno non voglia imitarli, replicando la la mancanza di rispetto che qualcuno, purtroppo, ha messo in scena in quella occasione. 

La seconda fase poi prevede l'allestimento della squadra per la prossima stagione, la decisione sulla proprietà e quella sullo stadio che ospiterà l'Inter dai prossimi anni.

Mi sta particolarmente al cuore però il fatto che il club, sapendo che Marotta, lascerà nel 2027, impari ad essere forte societariamente anche dopo di lui.

La continuità aziendale è la base per poter mantenere una capacità di gestione che permetta all'Inter di rimanere sempre competitiva ai massimi livelli, come sta capitando da ormai diversi anni.  Un po' tutti si sono accorti di quanto questa stagione sia stata gestita acutamente e di quanta politica ci sia nel percorso di una società tanto esposta mediaticamente,

La cosa è riuscita tanto bene da suscitare nel corso della stagione persino un lamento vittimistico come " Marotta league".
Una percezione distorta delle cose che però mostra come le stesse persone, che prima sostenevano quanto lamentarsi fosse "perdente" e che la politica non c'entra nulla, abbiano fatto accuse che suggeriscono quanto questa determini l'andamento di una stagione. Il nuovo Marotta va cercato fin d’ora, perché si è capito quanto una proprietà diventi meno importante se cè una grande dirigenza.