Calha style: gli sfottò, Brozovic out, la rivincita nei derby. Ma con stile

C'è modo e modo di godersi certe vittorie, anche negli sfottò, che sono parte del calcio. E c'è modo e modo di interpretare il calcio. Calhanoglu in entrambi i casi ha il suo, di stile, lo sta sfoggiando in queste ore, successive al trionfo nel derby, che gli hanno fatto vincere il suo primo scudetto italiano. Ma andiamo con ordine.

La prima rivincita: Calha all'Inter serve eccome.

Il 22 giugno 2021 è stato ufficializzato come nuovo acquisto dell'Inter. Il turco, che ha appena lasciato il Milan a parametro zero, decide di unirsi ai cugini nerazzurri, che proprio in quella stagione hanno raggiunto il 19esimo titolo con Conte in panchina. Normali le contestazioni dei suoi ex tifosi, data la rivalità fra le due tifoserie, ma in pochi si sarebbero immaginati che impatto avrebbe avuto sull'altra sponda del Naviglio. Quello che al Milan è sempre stato una sorta di eterno incompiuto, con Inzaghi è ben presto diventato elemento chiave, entrato a far parte di un reparto di centrocampo da far invidia, insieme a Barella e Brozovic. 

Brozovic out, Calha alla Pirlo.

Le sliding doors nel calcio non si sa mai quando si presentino, ma bisogna attraversarle nel momento giusto. Quella di Calhanoglu è stata sicuramente lo scorso anno: Brozovic si ferma per infortunio in autunno, poi ha una ricaduta in primavera e rimane fuori un bel po'. E' l'occasione per Inzaghi di provare una idea soltanto abbozzata fin lì: Calha alla Pirlo, arretrato in regia. Il risulato è clamoroso, per l'interpretazione che dà al ruolo, ancora più impattante di quella del croato, perché ci aggiunge ritmo e verticalità. Non per niente l'Inter arriva in finale di Champions, con lui al timone delle operazioni in mediana.

La rivincita dalle critiche e dagli sfottò. Che stile!

Ieri Hakan si è lasciato finalmente andare, togliendosi un sassolino: un post su Instagram, che lo ritrae con in mano lo Scudetto, ed alle sue spalle una folla di tifosi che lo contesta. In questi anni ne ha sentite tante, di critiche e contestazioni e molte volte si è andati decisamente oltre la normalità. L'intera festa-Scudetto della sua ex squadra è stata incentrata su cori (per non dire offese o peggio) nei suoi confronti. Lui ha reagito con stile, senza dire assolutamente nulla in merito. Ha aspettato, ha cominciato a prendersi la rivincita a suon di derby vinti. E nell'ultimo di essi si è preso anche il tricolore. Nessun coro però, solo tanta gioia.