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Savelli esalta il Toro: "Avercene di Lautaro Martinez, capitano campione d’Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 23 aprile 2024, 15:21News
di Adele Nuara
per Linterista.it

Savelli esalta il Toro: "Avercene di Lautaro Martinez, capitano campione d’Italia"

"Avercene di attaccanti capaci di essere sia numeri nove sia numeri dieci, di giocare con la squadra e di segnare, di muoversi in campo aperto e in area di rigore con la stessa efficacia, di difendere e di attaccare con la medesima intensità", si legge sul fondo di Claudio Savelli su Libero in riferimento al bomber e capitano nerazzurro Lautaro Martinez, autore di una stagione strepitosa.

L'argentino è finalmente esploso nell'anno più importante, quello che ha portato alla seconda stella nerazzurra: "Lautaro è il centravanti che tutti gli allenatori vorrebbero perché non è solo un centravanti. È di più. Nell’Inter che gioca secondo rotazioni, Lautaro sarebbe fondamentale a prescindere dai gol. Avercene di calciatori capaci di migliorarsi di anno in anno. Calciatori capaci di passare dai 6 gol in campionato nell’anno di esordio da riserva di Icardi ad un triennio sempre oltre i 20, in una crescita costante passata dai 14 e poi 17 degli anni con Conte. Che poi sono numeri che non descrivono l’importanza e le caratteristiche di Lautaro, ma servono a certificare la sua enorme umiltà".

Dai gol al gioco di squadra, Lautaro antepone al bene personale sempre quello collettivo: "A Lautaro, segnare interessa il giusto. Perfetto così. Avercene di capitani così a soli 26 anni - si legge -. È stato incaricato di una grossa responsabilità ma non l’ha subìta, come capitato a qualche collega in passato, né si è montato la testa. Lautaro non ha dovuto recitare la parte del capitano perché lo è diventato nel tempo, sia in campo sia nella vita. Avercene di giocatori che hanno atteso il loro momento. Ci si dimentica infatti che Inzaghi, al suo primo anno all’Inter, sostituiva Lautaro una volta sì e l’altra pure: delle 28 partite da titolare in A, ne ha terminate solo quattro. Lautaro si arrabbiava, ma mai è andato oltre i limiti dell’educazione e del rispetto. Ha sempre chiuso tutto lì, ricordando che quel trattamento faceva parte del suo percorso di crescita. Avercene di campioni del mondo che non tornano nel proprio club con la pancia piena. Anzi, che hanno più fame di prima. E che, nel pieno della carriera, scelgono di rinnovare con la propria squadra e di restare dove stanno bene, senza andare a cercare chissà cosa altrove. Avercene di Lautaro Martinez, capitano campione d’Italia".