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TMW RADIO - Ugolini: "Shakhtar, effetto De Zerbi anche sul mercato. Ecco chi l'ha portato là"
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Massimo Ugolini intervistato da Niccolò Ceccarini
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Massimo Ugolini, ex preparatore atletico di Shakhtar Donetsk e Zenit San Pietroburgo, è stato ospite a Stadio Aperto, trasmissione pomeridiana di TMW Radio, esponendosi su diversi temi, a cominciare dalla formazione della squadra ucraina: "È cambiato tanto con De Zerbi, la cui idea è ben definita ed è stata già recepita, un'idea che a me piace molto".
Qual è la vera forza dello Shakhtar?
"C'è un gruppo storico formato da Pyatov e Matos. Ci sono tanti giocatori giovani come Traoré, un bel gruppo di ucraini insieme a ragazzi di talento. Lo stampo è sempre quello".
L'Olimpiyskiy è ormai diventato lo stadio di casa
"Hanno diviso lo stadio con la Dinamo Kiev, un affronto incredibile".
È cambiata la filosofia del club?
"Ci sono stati investimenti inferiori a cavallo della guerra, ma quest'anno c'è un entusiasmo nuovo, come quando c'era Lucescu. Il presidente quest'anno gli investimenti li ha fatti, nonostante la pandemia. L'effetto De Zerbi c'è stato anche sul mercato".
Anche Fonseca aveva suscitato entusiasmo, ci sono differenze con De Zerbi?
"Nella gestione del pallone sono cambiati radicalmente e sono molto meglio adesso, ma in Champions League cambia tutto. Vedo i giocatori più attivi e coordinati, più belli da vedere, nonostante solo quattro mesi di lavoro. La differenza la fa sempre la qualità dei giocatori".
Com'è nato l'interesse verso De Zerbi?
"Allo Shakhtar lavora Darijo Srna che ha anche giocato in Italia (ultima esperienza al Cagliari, ndr); il vice di Srna è Carlo Nicolini, che era il preparatore atletico negli anni di Lucescu e che ha allenato De Zerbi da ragazzino. I nomi sul piatto al presidente solitamente li mettono il direttore sportivo, il suo vice, in questo caso Nicolini, e Boto, il portoghese capo degli osservatori. Tutti e tre avevano fatto il nome di De Zerbi".
Com'è stata presa la sconfitta contro lo Sheriff?
"Lo Shakhtar finora ha sbagliato due partite, una delle quali in campionato, in cui ha dominato. Contro lo Sheriff probabilmente ha pagato l'esordio".
Hai conservato qualche rapporto con i giocatori?
"Pyatov lo sento ancora. È un portiere di grande esperienza".
Il secondo posto nel girone se lo giocano Inter e Shakhtar o potrebbe rientrare anche il Real Madrid?
"La vittoria dello Sheriff rimescola le cose a sfavore dello Shakhtar, per cui la partita di oggi è determinante. Se non vincono stasera si fa dura".
Qual è la vera forza dello Shakhtar?
"C'è un gruppo storico formato da Pyatov e Matos. Ci sono tanti giocatori giovani come Traoré, un bel gruppo di ucraini insieme a ragazzi di talento. Lo stampo è sempre quello".
L'Olimpiyskiy è ormai diventato lo stadio di casa
"Hanno diviso lo stadio con la Dinamo Kiev, un affronto incredibile".
È cambiata la filosofia del club?
"Ci sono stati investimenti inferiori a cavallo della guerra, ma quest'anno c'è un entusiasmo nuovo, come quando c'era Lucescu. Il presidente quest'anno gli investimenti li ha fatti, nonostante la pandemia. L'effetto De Zerbi c'è stato anche sul mercato".
Anche Fonseca aveva suscitato entusiasmo, ci sono differenze con De Zerbi?
"Nella gestione del pallone sono cambiati radicalmente e sono molto meglio adesso, ma in Champions League cambia tutto. Vedo i giocatori più attivi e coordinati, più belli da vedere, nonostante solo quattro mesi di lavoro. La differenza la fa sempre la qualità dei giocatori".
Com'è nato l'interesse verso De Zerbi?
"Allo Shakhtar lavora Darijo Srna che ha anche giocato in Italia (ultima esperienza al Cagliari, ndr); il vice di Srna è Carlo Nicolini, che era il preparatore atletico negli anni di Lucescu e che ha allenato De Zerbi da ragazzino. I nomi sul piatto al presidente solitamente li mettono il direttore sportivo, il suo vice, in questo caso Nicolini, e Boto, il portoghese capo degli osservatori. Tutti e tre avevano fatto il nome di De Zerbi".
Com'è stata presa la sconfitta contro lo Sheriff?
"Lo Shakhtar finora ha sbagliato due partite, una delle quali in campionato, in cui ha dominato. Contro lo Sheriff probabilmente ha pagato l'esordio".
Hai conservato qualche rapporto con i giocatori?
"Pyatov lo sento ancora. È un portiere di grande esperienza".
Il secondo posto nel girone se lo giocano Inter e Shakhtar o potrebbe rientrare anche il Real Madrid?
"La vittoria dello Sheriff rimescola le cose a sfavore dello Shakhtar, per cui la partita di oggi è determinante. Se non vincono stasera si fa dura".
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