Inter, tra delusione e margini di crescita

Una frenata potenzialmente salutare, a patto che non metta in discussione le certezze fin qui acquisite, specie dal punto di vista del gioco. Se da un lato l’Inter aveva la malcelata speranza di dare seguito anche nella massima competizione continentale a quanto di buono raccolto tra gli italici confini, dall’altro la squadra di Inzaghi si è ritrovata a dove fare i conti con la realtà dei fuoriclasse che gli si sono parati davanti: quelli del Bernabeu e del Real Madrid di Carlo Ancelotti. E così, se da un lato è meritevole il non aver messo in discussione i propri principi di gioco nemmeno contro un avversario così altisonante, dall’altro deve far riflettere la concretezza dei grandi, esattamente quella che è mancata ai nerazzurri nel primo tempo di predominio territoriale assoluto manifestato.
La notizia più brutta arriva dall’assenza di Barella agli ottavi della massima competizione continentale a causa dell’ingenua espulsione rimediata, ma quella più bella è legata ai margini di miglioramento comunque molto ampi manifestati nonostante la sconfitta patita.
Il diktat è quello di riproporre pensieri e concentrazione sul campionato, laddove i passi falsi sono già stati spesi e l’obiettivo primo posto, al termine del prossimo ciclo di partite non sembra così irraggiungibile.