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Luigi Maifredi, il rappresentante di Veuve Cliquot. Il suo calcio Champagne durò poco
Calcio champagne, come il suo lavoro, da rappresentante dalla Maison Veuve Cliquot. Divertimento e anche risultati, la scelta di Luigi Maifredi, bresciano, che negli anni ottanta sembrava potesse segnare un'epoca, un po' come Arrigo Sacchi. Calciatore di medio livello - e con tanti infortuni che ne avevano fermato l'ascesa - era riuscito a creare attorno a sé un'aurea quasi mistica. Era partito dalla sua città, con il Real Brescia, salvo poi finire al Crotone come secondo di Oronzo Pugliese.
Poi Lumezzane e Ospitaletto, a casa appunto, provincia di Brescia. Ad avere l'intuizione che possa essere l'uomo giusto per il suo Bologna è Luigi Corioni. E qui esplode la chimica, visto che la sua squadra vince e convince, raggiungendo la promozione nel 1988. Non solo salvezze, perché nel 1990 arriva addirittura la qualificazione - storica - in Coppa UEFA nel campionato appena prima dei Mondiali di Italia 90. Periodo di grande fermento nel calcio italiano, tanto che Luca Cordero di Montezemolo lo chiama alla Juventus per offrirgli la panchina al posto di Dino Zoff.
Una storia a lieto fine. E invece no. Passare da Bologna la Dotta alla Torino di inizio anni novanta non era un salto semplice. L'inizio della fine è una sconfitta per 5-1 contro il Napoli campione d'Italia, nonostante un girone d'andata discreto e che lo vede vincere in goleada contro Roma e Parma. Samp-Juventus è la goccia: gli viene fischiato contro un rigore inesistente, lui perde la bussola e molla la presa, tanto da lasciare ai giocatori la tattica in un derby poi perso 2-1. La Juve non si qualifica alle coppe dopo 28 anni di presenza consecutiva e lui saluterà anzitempo. Oggi Luigi Maifredi compie 78 anni.
Poi Lumezzane e Ospitaletto, a casa appunto, provincia di Brescia. Ad avere l'intuizione che possa essere l'uomo giusto per il suo Bologna è Luigi Corioni. E qui esplode la chimica, visto che la sua squadra vince e convince, raggiungendo la promozione nel 1988. Non solo salvezze, perché nel 1990 arriva addirittura la qualificazione - storica - in Coppa UEFA nel campionato appena prima dei Mondiali di Italia 90. Periodo di grande fermento nel calcio italiano, tanto che Luca Cordero di Montezemolo lo chiama alla Juventus per offrirgli la panchina al posto di Dino Zoff.
Una storia a lieto fine. E invece no. Passare da Bologna la Dotta alla Torino di inizio anni novanta non era un salto semplice. L'inizio della fine è una sconfitta per 5-1 contro il Napoli campione d'Italia, nonostante un girone d'andata discreto e che lo vede vincere in goleada contro Roma e Parma. Samp-Juventus è la goccia: gli viene fischiato contro un rigore inesistente, lui perde la bussola e molla la presa, tanto da lasciare ai giocatori la tattica in un derby poi perso 2-1. La Juve non si qualifica alle coppe dopo 28 anni di presenza consecutiva e lui saluterà anzitempo. Oggi Luigi Maifredi compie 78 anni.
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