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Inter, Marotta gioca in difesa sull'assoluzione di Acerbi: "Non ho nulla da dire"
"Non ho niente da dire". Sono queste le parole di Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, raccolte da SportMediaset al termine del Consiglio Federale di quest'oggi. Il dirigente nerazzurro ha preferito il basso profilo a chi gli chiedeva conto dell'assoluzione di Francesco Acerbi in merito alla querelle con Juan Jesus, sentenza che ha provocato un'ondata di indignazione da molte parti, senza contare le reazioni dello stesso calciatore e del suo agente, Roberto Calenda.
Come consigliato ad Acerbi, pure Marotta ha preferito non commentare. Anche per evitare che alcune dichiarazioni possano essere manipolate in un momento di estrema tensione come quello attuale. Gravina invece ha detto di credere ad Acerbi: "Noi crediamo al ragazzo, la decisione del giudice va rispettata. Accetto il verdetto sul piano umano, quando lo vedrò lo abbraccerò. Noi abbiamo appreso di una verifica del giudice sportivo, voi sapete che era convocato in Nazionale e in via precauzionale, per evitare forme di distrazione, lo abbiamo lasciato a casa. Per policy interna ha dato le sue motivazioni e noi crediamo alle parole di Acerbi, chi indossa la maglia azzurra si esprime con certi valori. Sappiamo che è un bravo ragazzo e quello che ha dato".
Così invece Abodi. "Per come siamo usciti da questa vicenda mi auguro che chi abbia giudicato abbia avuto tutta le informazioni per giudicare e che Acerbi sia in pace con la sua coscienza. La sentenza è il frutto delle valutazioni di ciò che è stato riportato, per quanto in altre sentenze il dispositivo tecnico non ha avuto bisogno della prova certa per condannare, non è un caso che in questo io abbia detto che mi auguro come le informazioni messe a disposizione siano state sufficienti per un giudizio".
Come consigliato ad Acerbi, pure Marotta ha preferito non commentare. Anche per evitare che alcune dichiarazioni possano essere manipolate in un momento di estrema tensione come quello attuale. Gravina invece ha detto di credere ad Acerbi: "Noi crediamo al ragazzo, la decisione del giudice va rispettata. Accetto il verdetto sul piano umano, quando lo vedrò lo abbraccerò. Noi abbiamo appreso di una verifica del giudice sportivo, voi sapete che era convocato in Nazionale e in via precauzionale, per evitare forme di distrazione, lo abbiamo lasciato a casa. Per policy interna ha dato le sue motivazioni e noi crediamo alle parole di Acerbi, chi indossa la maglia azzurra si esprime con certi valori. Sappiamo che è un bravo ragazzo e quello che ha dato".
Così invece Abodi. "Per come siamo usciti da questa vicenda mi auguro che chi abbia giudicato abbia avuto tutta le informazioni per giudicare e che Acerbi sia in pace con la sua coscienza. La sentenza è il frutto delle valutazioni di ciò che è stato riportato, per quanto in altre sentenze il dispositivo tecnico non ha avuto bisogno della prova certa per condannare, non è un caso che in questo io abbia detto che mi auguro come le informazioni messe a disposizione siano state sufficienti per un giudizio".
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