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La pioggia minaccia la festa Inter. Inzaghi, hai mandato in tilt il Milan
Scudetto bagnato scudetto fortunato? Sì, ma a un certo punto anche basta. Dopo aver celebrato il successo sul Milan sotto la pioggia, l’Inter la prima uscita casalinga da campioni d’Italia. La sfida al Torino sarà la prima passerella dei nerazzurri di Simone Inzaghi, che dopo la partita sono pronti ad abbracciare il proprio pubblico. Un lungo percorso di circa 5 km, da percorrere quasi a passo d’uomo considerato che la durata prevista sfiora le cinque ore, accompagnerà infatti Lautaro e compagni da San Siro a piazza Duomo, storico teatro delle celebrazioni meneghine. Logico che l’acqua battente su Milano da giorni possa instillare qualche dubbio, anche se al momento da viale della Liberazione filtra che il programma è confermato.
Pioli in tilt. “I complimenti sono più facili se vinci”, ha risposto il tecnico del Milan a una domanda in realtà abbastanza “normale”. Vero in generale, peccato che il bersaglio fosse sbagliato: sui social sono spuntati in un nano secondo i complimenti di Simone Inzaghi, fresco di scudetto perso, allo stesso Pioli due anni fa. Il tempo, si dice, è galantuomo. Al di là dell’allenatore, che attorno a sé sente risuonare musichetta da fine impero, la sensazione è che a tutto il Milan sia andato di traverso il finale di stagione. Una sorta di tilt che si allarga alla scelta sul futuro allenatore, in un processo decisionale che da lontano pare preda delle varie anime del Portello. La forza dell’Inter e di Inzaghi, viceversa, fu proprio quella di incassare e mandare giù il boccone amaro, preparando con serenità - il più possibile - il futuro.
Le improbabili formazioni. Viene quasi da definirli così, gli undici di partenza dell’Inter da qui a fine campionato. Lo stop di Acerbi, che con lo scudetto ancora in ballo avrebbe stretto i denti come nelle ultime partite, è però un’indicazione abbastanza chiara: al netto della voglia di onorare quel che resta del campionato, tutti inizieranno a pensare agli Europei ormai imminenti.
Pioli in tilt. “I complimenti sono più facili se vinci”, ha risposto il tecnico del Milan a una domanda in realtà abbastanza “normale”. Vero in generale, peccato che il bersaglio fosse sbagliato: sui social sono spuntati in un nano secondo i complimenti di Simone Inzaghi, fresco di scudetto perso, allo stesso Pioli due anni fa. Il tempo, si dice, è galantuomo. Al di là dell’allenatore, che attorno a sé sente risuonare musichetta da fine impero, la sensazione è che a tutto il Milan sia andato di traverso il finale di stagione. Una sorta di tilt che si allarga alla scelta sul futuro allenatore, in un processo decisionale che da lontano pare preda delle varie anime del Portello. La forza dell’Inter e di Inzaghi, viceversa, fu proprio quella di incassare e mandare giù il boccone amaro, preparando con serenità - il più possibile - il futuro.
Le improbabili formazioni. Viene quasi da definirli così, gli undici di partenza dell’Inter da qui a fine campionato. Lo stop di Acerbi, che con lo scudetto ancora in ballo avrebbe stretto i denti come nelle ultime partite, è però un’indicazione abbastanza chiara: al netto della voglia di onorare quel che resta del campionato, tutti inizieranno a pensare agli Europei ormai imminenti.
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