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La notte di Mauro Icardi
Inattesa, come le cose belle. Come le speranze, come le seconde e nuove opportunità. Mauro Icardi ha una notte per sé, luci di Parigi e stelle di Madrid. I suoi compagni d'attacco, tre delle frecce più lucenti del globo, sono infortunate o squalificate. Ferme al palo, Neymar per il rosso, Kylian Mbappè ed Edinson Cavani in infermeria. Sicché quella tra Paris Saint-Germain e Real sarà la sua notte, da riferimento unico e avanzato, senza fascia ma con le responsabilità d'un tempo. Di quando e quanto era considerato grande e indispensabile, non dei mugugni e degli strali del finale. Milano e l'Inter sono lontane, seppur a poche ore d'aereo privato. Mauro e Wanda vivono di nuovi sorrisi e di nuovi abbracci nella nuova casa. Tutto nuovo, cacofonico ma reale, stavolta, non solo immaginato come in estate. Come sarebbe stato a Torino? E a Roma? Oppure a Napoli? La realtà è una Torre che cerca il cielo, un Arco che apre lo sguardo all'infinito dei Campi Elisi. La condizione fisica è da trovare, l'intesa altrettanto, ma stanotte è la notte di Icardi. Contro Zinedine Zidane, uno che di notti così ne ha vissute tante mentre Mauro no, mai, almeno fino all'ultima stagione monca, zoppa, turbata, turbolenta. Ora Parigi. Ora, stanotte. Icardi. La Champions. Da riferimento, come nei tempi belli.
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