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tmw / inter / Serie A
La guerra di AntonioTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 25 settembre 2019, 08:00Serie A
di Raimondo De Magistris

La guerra di Antonio

Sa quando colpire. Sa come colpire. Sa quando parlare. Un esempio? Dopo il primo passo falso della Juventus, a Firenze contro la Fiorentina, e le precisazioni di Maurizio Sarri nel post-partita. "Qualcuno deve stare tranquillo e sereno, perché sta dalla parte forte. Non voglio dire niente, altrimenti dovremmo metterci a parlare dei bilanci e degli stati patrimoniali". Non vuole dire niente, e invece dice. Antonio Conte è fatto così: divisivo, trascinante.

Ieri era necessario porre un freno all'euforia, a quel clima che s'era innescato nell'ambiente nerazzurro dopo il brillante successo contro il Milan. E allora eccolo in sala stampa col volto teso e subito pronto ad attaccare. Chi? Questa volta ai giornalisti. "Ti ritrovi articoli da parte di qualcuno dove si parla della futura partita contro la Juventus in cui sembra dovrò ricevere insulti dai tifosi. Serve senso di coscienza, chi scrive dovrebbe conoscere il sentimento di chi legge. C'è chi incita all'odio, fossi il direttore del giornale li caccerei tutti a calci in culo. Al 95' siamo tutti bravi a fare le sostituzioni. Chi comunica ha responsabilità maggiori rispetto a tutti gli altri. Chi la scrive più grossa in Italia adesso ha più ragione. Stiamo scherzando?"


Problemi di un giornalismo dilagante. Di giornalisti-tifosi che potrebbero anche assolvere a questo doppio ruolo sempre più in voga a parte, però, che non si trasformi in un giornalismo con i paraocchi. Problema che Conte avrà tirato in ballo dopo aver letto qualcosa che non gli è andato giù, ma soprattutto per sviare l'attenzione su quanto di bello accaduto sabato sera. L'Inter ha vinto col Milan, ma per non inciampare nei soliti errori è necessario guardare avanti, correggere gli errori piuttosto che ammirare ciò che funziona. Il campionato è appena iniziato, la lunga corsa Scudetto è solo agli albori. Così come la guerra di Antonio: contro tutto, contro tutti.