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Perché Eriksen è il giocatore che serve all'Inter
Christian Eriksen è sempre più vicino all'Inter. Dopo la cena di ieri tra l'ad nerazzurro Beppe Marotta e il suo agente, Martin Schoots, il centrocampista classe '92 è a un passo dall'approdare alla corte di Antonio Conte. C'è ancora da limare una certa distanza economica col Tottenham, che chiede 20 milioni di euro nonostante il danese sia in scadenza di contratto a fine stagione. Ma Eriksen è davvero il giocatore giusto per rinforzare l'Inter?
Perché sì. Anzitutto, perché è un'opportunità troppo ghiotta da cogliere. Da non farsi scappare: un affare di questo tipo non capita tutti i giorni. E da febbraio in poi ci sarà la fila, per uno come Eriksen a parametro zero. La storia di Marotta, d'altra parte, parla chiaro: è su colpi di questo tipo, che il dirigente varesino ha costruito il ciclo d'oro della Juventus. Chiudere sin da subito consentirebbe all'Inter di dribblare un'altresì inevitabile asta al rialzo, e di soddisfare Antonio Conte, che a gran voce ha chiesto rinforzi per allungare e migliorare la rosa a propria disposizione.
Il curriculum. Con Eriksen, l'Inter porterebbe (porterà?) a casa un calciatore con grande esperienza internazionale, da anni tra i migliori della Premier League, con un curriculum che per certi aspetti fa impallidire il resto del centrocampo nerazzurro. Al Tottenham, il danese non ha vinto molto, praticamente nulla. Ma ha giocato ad alti livelli. Per intendersi, tra l'Ajax e gli Spurs ha giocato 81 gare nelle competizioni europee: sommando le presenze UEFA del trio Barella-Brozovic-Barella non si arriva a questa cifra. E l'esperienza, in un duello con la Juventus che di caps Champions ne vanta in quantità, è un fattore che può fare la differenza. Senza considerare che l'Inter sarà impegnata anche in Europa League, una competizione che manca alle italiane dai tempi del Parma di Malesani: vincerla non sarebbe affatto male. O almeno provarci.
Geometrie, fantasia, calci piazzati. Alla mediana dell'Inter, complice l'exploit iniziale di Sensi, non sono mancati di certo i gol. Però riksen potrebbe completarlo, per diversi aspetti: agli ordini di Pochettino (e ora di Mourinho) ha imparato ad abbassare il proprio raggio di azione, giocando non solo dietro la punta ma anche a sostegno del centrocampo. All'Inter darebbe maggior estro alla manovra, costruita su un regista che però non è nato tale come Brozovic. Aggiungerebbe un'opzione in più sulle palle inattive: è questa una statistica nella quale l'Inter è già tra le migliori del campionato, ma i nerazzurri hanno segnato soltanto un gol su punizione diretta. Dal suo debutto in Premier League, Eriksen è il calciatore che ha segnato più gol da free kick, ben 8. E non solo: punizioni a parte, è anche il calciatore che ha portato a casa più assist, creato più occasioni, segnato più gol da fuori area in Premier League dalla stagione 2013/2014 a oggi. Un bagaglio di opportunità per segnare in più, che l'Inter è prova a valorizzare.
Perché sì. Anzitutto, perché è un'opportunità troppo ghiotta da cogliere. Da non farsi scappare: un affare di questo tipo non capita tutti i giorni. E da febbraio in poi ci sarà la fila, per uno come Eriksen a parametro zero. La storia di Marotta, d'altra parte, parla chiaro: è su colpi di questo tipo, che il dirigente varesino ha costruito il ciclo d'oro della Juventus. Chiudere sin da subito consentirebbe all'Inter di dribblare un'altresì inevitabile asta al rialzo, e di soddisfare Antonio Conte, che a gran voce ha chiesto rinforzi per allungare e migliorare la rosa a propria disposizione.
Il curriculum. Con Eriksen, l'Inter porterebbe (porterà?) a casa un calciatore con grande esperienza internazionale, da anni tra i migliori della Premier League, con un curriculum che per certi aspetti fa impallidire il resto del centrocampo nerazzurro. Al Tottenham, il danese non ha vinto molto, praticamente nulla. Ma ha giocato ad alti livelli. Per intendersi, tra l'Ajax e gli Spurs ha giocato 81 gare nelle competizioni europee: sommando le presenze UEFA del trio Barella-Brozovic-Barella non si arriva a questa cifra. E l'esperienza, in un duello con la Juventus che di caps Champions ne vanta in quantità, è un fattore che può fare la differenza. Senza considerare che l'Inter sarà impegnata anche in Europa League, una competizione che manca alle italiane dai tempi del Parma di Malesani: vincerla non sarebbe affatto male. O almeno provarci.
Geometrie, fantasia, calci piazzati. Alla mediana dell'Inter, complice l'exploit iniziale di Sensi, non sono mancati di certo i gol. Però riksen potrebbe completarlo, per diversi aspetti: agli ordini di Pochettino (e ora di Mourinho) ha imparato ad abbassare il proprio raggio di azione, giocando non solo dietro la punta ma anche a sostegno del centrocampo. All'Inter darebbe maggior estro alla manovra, costruita su un regista che però non è nato tale come Brozovic. Aggiungerebbe un'opzione in più sulle palle inattive: è questa una statistica nella quale l'Inter è già tra le migliori del campionato, ma i nerazzurri hanno segnato soltanto un gol su punizione diretta. Dal suo debutto in Premier League, Eriksen è il calciatore che ha segnato più gol da free kick, ben 8. E non solo: punizioni a parte, è anche il calciatore che ha portato a casa più assist, creato più occasioni, segnato più gol da fuori area in Premier League dalla stagione 2013/2014 a oggi. Un bagaglio di opportunità per segnare in più, che l'Inter è prova a valorizzare.
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