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Le grandi trattative della Sampdoria - 1994, la nuova sfida dell'Uomo Ragno: arriva Zenga
Dici Walter Zenga e pensi subito ad uno fra i più grandi portieri della storia del calcio italiano. Soprannominato l'Uomo Ragno ha vinto tutto nella sua Milano con la maglia della sua Inter. Nel 1994 però le strade di Zenga e della Sampdoria si incrociano per la prima volta; la seconda sarà nel 2015 quando da allenatore sedette per un breve tempo sulla panchina blucerchiata. In quel periodo il club del presidente Enrico Mantovani era appena reduce dalla vittoria della Coppa Italia e doveva affrontare la Coppa delle Coppe, unico trofeo internazionale alzato al cielo nel 1990 quando in sella c’era il padre, l’indimenticato Paolo. Le ambizioni certo non mancavano.
L'estate del 1994 e la chiamata di Mancini - E' l'estate dei Mondiali negli Stati Uniti. L’errore di Baggio consegna la coppa al Brasile nella finale di Posadena. In porta negli azzurri di Sacchi c'è Gianluca Pagliuca, trionfatore in Italia e in Europa fra i pali della Sampdoria. Il portiere bolognese è nel mirino dell'Inter per la prossima stagione. L'idea di Pellegrini è di portare a Milano il numero 1 della nazionale al posto di Walter Zenga. Ecco che l'Uomo Ragno diventa una contropartita eccellente per Enrico Mantovani, capace di strappare oltre al portiere milanese anche Riccardo Ferri e incassando inoltre 8 miliardi per un’operazione complessiva di 12 miliardi. L'ufficialità arrivò da Genova con Roberto Mancini, allora capitano, che chiamò Zenga per dargli la notizia del cambio di casacca.
Uomo Ragno blucerchiato - L'impatto con la nuova realtà è ottimo. Titolare inamovibile della formazione di Sven Goran Eriksson, Zenga difende i pali in 47 occasioni fra campionato, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa delle Coppe. Proprio nella competizione internazionale si distingue per grandi prestazioni che rispecchiano il suo valore, come il rigore parato nella notte di Porto, con un unico neo nell’errore sulla punizione di Schwarz nel finale della semifinale di ritorno contro l’Arsenal poi persa ai rigori.
L'estate del 1994 e la chiamata di Mancini - E' l'estate dei Mondiali negli Stati Uniti. L’errore di Baggio consegna la coppa al Brasile nella finale di Posadena. In porta negli azzurri di Sacchi c'è Gianluca Pagliuca, trionfatore in Italia e in Europa fra i pali della Sampdoria. Il portiere bolognese è nel mirino dell'Inter per la prossima stagione. L'idea di Pellegrini è di portare a Milano il numero 1 della nazionale al posto di Walter Zenga. Ecco che l'Uomo Ragno diventa una contropartita eccellente per Enrico Mantovani, capace di strappare oltre al portiere milanese anche Riccardo Ferri e incassando inoltre 8 miliardi per un’operazione complessiva di 12 miliardi. L'ufficialità arrivò da Genova con Roberto Mancini, allora capitano, che chiamò Zenga per dargli la notizia del cambio di casacca.
Uomo Ragno blucerchiato - L'impatto con la nuova realtà è ottimo. Titolare inamovibile della formazione di Sven Goran Eriksson, Zenga difende i pali in 47 occasioni fra campionato, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa delle Coppe. Proprio nella competizione internazionale si distingue per grandi prestazioni che rispecchiano il suo valore, come il rigore parato nella notte di Porto, con un unico neo nell’errore sulla punizione di Schwarz nel finale della semifinale di ritorno contro l’Arsenal poi persa ai rigori.
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