Cinque tecnici hanno trovato casa. Ma il gran ballo delle panchine deve ancora iniziare
Il nome ancora una volta di tendenza è quello di Antonio Conte. L’incontro con Steven Zhang, in attesa di essere smentiti dai fatti, non s’ha da fare. Un bel problema per l’Inter del futuro, visto che il mancato faccia a faccia porterebbe verosimilmente ad una frattura. Difficile però pensare sia alle dimissioni che all’esonero. Insomma, una partita a scacchi.
Con Marotta che potrebbe vivere un deja-vu di bianconera memoria e, chissà, magari chiamare proprio Massimiliano Allegri. Il livornese resta il profilo più ambito: oltre a poter diventare un’idea per l’Inter, col Napoli fuori dai giochi vista l’assenza dalla Champions, resta in corsa per il Real Madrid e pure per la Juventus. Già, ma cosa ne sarà di Andrea Pirlo? Ad oggi le sensazioni vanno più verso l’addio che non la conferma. Tempo al tempo. L’incastro, è evidente, coinvolge anche Zinedine Zidane: dalla Spagna filtra che il rapporto con i Blancos sia oramai al termine. E la Juventus è attentissima alla situazione. Un altro nome per i bianconeri è quello di Simone Inzaghi, idea che sarebbe probabilmente collegata alla permanenza di Paratici. Inzaghi che, intanto, questa sera vedrà il presidente Claudio Lotito: Gattuso è sfumato definitivamente e la X rossa sulla foto di Ringhio ha fatto rialzare le possibilità di conferma. E il Napoli? Tutto porta a Certaldo, dove vive Luciano Spalletti. Gli altri candidati, sfumato Conceiçao, erano (o sono?) proprio Inzaghi jr e Galtier, fresco di addio al Lille ma ad un passo dal Nizza. Un disegno cervellotico dal quale è fin qui marginale Maurizio Sarri: sogno della Fiorentina, ipotesi forte per la Roma pre-Mourihno, idea romantica per il Napoli. Ma ad oggi non sembrano esserci sbocchi, chissà poi perché, in Serie A. E così non gli resta che guardare ancora in Inghilterra: Arsenal o Tottenham (che guarda con interesse anche al ritorno di Mauricio Pochettino, non certo di proseguire a Parigi), ad oggi, le strade più percorribili.