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Due gol in campo, una sparata fuori: Inter, come fai a perdere questo Perisic?
Due gol in campo, una fucilata fuori. Ivan Perisic ruba la scena di Juventus-Inter. Regala ai nerazzurri la Coppa Italia, la prima dell'era Zhang, con la doppietta nei tempi supplementari. E poi fa capire che, ottimismo sbandierato dalla società a parte, sul rinnovo c'è una distanza enorme tutta da colmare. È questione di comportamenti, non di soldi né di anni di contratto da concordare: "Non si parla così coi giocatori importanti". Come riportare sulla terra chi ha appena vinto un derby d'Italia.
Il vero campione dell'Inter. Di ottimi giocatori, Simone Inzaghi ne ha tanti. Campioni? Dipende dalla definizione, ma non è così scontato trovarne. Barella forse sì, forse domani. Per Bastoni è ancora presto, mentre Brozovic è indispensabile ma non ha quello status. E via snocciolando, fino al croato. Che campione lo è, lo ha dimostrato, lo dimostra ancora. Lo dicono i numeri: nove gol e otto assist in stagione, trovate un altro quinto di centrocampo con queste cifre qui. Ed è anche questione di ruolo, appunto: ci si è adattato, lui che partiva addirittura attaccante esterno, l'ha fatto suo e in Serie A non c'è nessuno a questi livelli. Ma forse si può andare oltre.
Come ci si può privare di uno così? È la domanda che qualsiasi tifoso si pone. Sì, Perisic ha 33 anni e chiede un triennale. Sì, ha pretese economiche non proprio da seconda scelta. Del resto non lo è, e d'altra parte ultra-trentenne s'è già saputo reinventare in una veste che nessuno gli avrebbe mai potuto immaginare addosso. Non è la finale di ieri a dire che Ivan possa essere ancora in grado di differenza in questa Inter. È la storia di un'intera stagione, nella quale è stato il miglior giocatore, a raccontarlo. Prima di pensare di privarsi a cuor leggero di uno così, all'Inter converrebbe riflettere bene. O forse lo ha già fatto fin troppo a lungo.
Il vero campione dell'Inter. Di ottimi giocatori, Simone Inzaghi ne ha tanti. Campioni? Dipende dalla definizione, ma non è così scontato trovarne. Barella forse sì, forse domani. Per Bastoni è ancora presto, mentre Brozovic è indispensabile ma non ha quello status. E via snocciolando, fino al croato. Che campione lo è, lo ha dimostrato, lo dimostra ancora. Lo dicono i numeri: nove gol e otto assist in stagione, trovate un altro quinto di centrocampo con queste cifre qui. Ed è anche questione di ruolo, appunto: ci si è adattato, lui che partiva addirittura attaccante esterno, l'ha fatto suo e in Serie A non c'è nessuno a questi livelli. Ma forse si può andare oltre.
Come ci si può privare di uno così? È la domanda che qualsiasi tifoso si pone. Sì, Perisic ha 33 anni e chiede un triennale. Sì, ha pretese economiche non proprio da seconda scelta. Del resto non lo è, e d'altra parte ultra-trentenne s'è già saputo reinventare in una veste che nessuno gli avrebbe mai potuto immaginare addosso. Non è la finale di ieri a dire che Ivan possa essere ancora in grado di differenza in questa Inter. È la storia di un'intera stagione, nella quale è stato il miglior giocatore, a raccontarlo. Prima di pensare di privarsi a cuor leggero di uno così, all'Inter converrebbe riflettere bene. O forse lo ha già fatto fin troppo a lungo.
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