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Gravina: "Il Chelsea prova a portare via talenti italiani. Le nostre norme sono penalizzanti"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 20 maggio 2022, 14:08Serie A
di Ivan Cardia

Gravina: "Il Chelsea prova a portare via talenti italiani. Le nostre norme sono penalizzanti"

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ospite del forum "Il Calcio che l'Italia si merita", organizzato dal Corriere dello Sport, ha commentato "La nostra Under 15 ha vinto il torneo di Gradara dopo 14 anni, Under 16 ha ottenuto risultati straordinari, l'Under 17 è vicina ai quarti degli Europei, Under 19 maschile e femminile ottimi risultati, Under 20 ha vinto il torneo otto nazioni, Under 21 prima nel girone, la nazionale femminile può andare ai Mondiali. La nostra nazionale maschile è campione d'Europa e l'1 giugno giocherà la prima partitissima con l'Argentina. Abbiamo grandissimi talenti a livello giovanile. Cosa manca? L'opportunità di diventare campioni".

Però se poi è più facile dare 7 milioni all'anno al cileno Sanchez piuttosto che puntare su Esposito o Pinamonti...
"Ma restiamo a livello giovanile. Noi abbiamo norme penalizzanti: l'apprendistato parte a 16 anni, all'estero a 14 anni bloccano i ragazzi. Noi siamo nelle condizioni di perdere i talenti, mi chiedo perché una società debba investire sui giovani correndo questo rischio. All'estero diversi club, e sto parlando del Chelsea in particolare, stanno cercando di portare via talenti e rivenderli sul mercato, mi risulta che diverse grandi italiane stiano cercando di difendersi. Noi dobbiamo lavorare sul talento, ma è altrettanto vero che bisogna lavorare su altri temi".


Parliamo di innovazioni: playoff/playout, VAR a chiamata, tempo effettivo. Cosa ne pensa?
"Il tema playoff e playout è di competenza della FIGC, che però deve fare sintesi rispetto alle leghe interessate. Se non arriviamo a una riduzione della fascia professionistica aggiungere gare lo vedo complesso. Sapete benissimo che i playoff io li considero un evento straordinario che prima o poi sarà da valutare con attenzione: penso che la Lega Serie A abbia tutti gli strumenti per farlo, con il supporto della Federazione. Il calcio italiano ha già proposto VAR a chiamata e tempo effettivo, l'IFAB ha detto no. Collina ha spiegato che il VAR non deve limitarsi a due-tre chiamate, ma fare tutto: io sono convinto che si debba arrivare anche alla separazione delle carriere, l'Inghilterra vorrebbe addirittura tornare indietro. Non credo ci sia apertura neanche da parte dell'IFAB: certo, discuterne è un primo segnale positivo, mentre sul VAR a chiamata non se ne parla neanche, figuriamoci".

Sul decreto crescita?
"Sono state rappresentate delle mie posizioni errate. Io sono contrario, perché ritengo che il calcio italiano meriti di più: genererà disastri a livello di impatto sul profilo economico-gestionale. Il calciatore è un bene strumentale, il decreto crescita non fa riferimento ai beni strumentali: il calcio lo sta utilizzando per dei beni strumentali, come il tornio o i capannoni negli industri, e quando si iniziano a fare ammortamenti e rivalutazioni la copertura diventa cosmetica. Questo mi terrorizza: il calcio italiano merita rispetto ed è giusto rivendicare quella tutela del diritto d'autore sugli eventi. Ieri ne ho parlato anche al MEF: non è pensabile che il calcio italiano genera 16 miliardi di scommesse e non ha diritto all'uno per cento".