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Nessun "caso Vlahovic": per il serbo è semplice periodo di adattamento e crescitaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 9 maggio 2022, 08:02Primo piano
di Vincenzo Marangio
per Bianconeranews.it

Nessun "caso Vlahovic": per il serbo è semplice periodo di adattamento e crescita

Sono ancora impresse negli occhi di tutti le espressioni poco felici di Vlahovic sulla panchina durante Genoa-Juventus dopo una gara in cui, nonostante i complimenti ricevuti da Allegri, il serbo è ben consapevole di non essere riuscito ad incidere. Sono ormai quattro le gare consecutive in cui l'attaccante non riesce a trovare la via del gol, e più passa il tempo più sembra nervoso sia in campo che al momento della sostituzione e, talvolta, anche quando viene pizzicato dalle telecamere sulla panchina. Certamente si aspettava di più da se stesso e ci si aspettava di più da lui ma, anche se i soliti disfattisti emettono i soliti rapidi e sconclusionati giudizi, non suona alcun campanello d'allarme: il percorso che sta facendo Vlahovic alla Juventus sta seguendo il suo naturale corso. 

Partiamo da un presupposto: c'è distinzione tra potenzialità e realtà, e quando si parla di Vlahovic come uno dei potenziali attaccanti più forti in Europa si esprime, per l'appunto, una previsione che si può concretizzare se il giocatore stesso riesce a dimostrare di saper effettuare lo scatto da bomber di provincia a trascinatore di un top club mondiale come la Juventus. E sia chiaro, tanto per fare un esempio, Vlahovic non è ancora nemmeno lontanamente paragonabile ad un attaccante alla Higuain che, quando venne alla Juventus ormai 28enne, era già nel pieno della maturità calcistica e tecnica e aveva già fatto lo scatto, tanto che alla sua prima stagione in bianconero collezionò 32 reti in 55 presenze e dimostrando di saper segnare con entrambi i piedi, di tecnica, di potenza, di testa e di saper far valere il suo strapotere fisico. E, per inciso, quell'anno l'allenatore era Massimiliano Allegri che seppe subito sfruttare al massimo le grandi doti di Higuain. Questo a testimoniare che il problema non è, come vogliono far credere i soliti noti, l'allenatore il problema di Vlahovic così come l'allenatore in genere poco può fare per incidere sulla crescita tecnica di un giocatore. Certo può aiutare alzare il baricentro del gioco, e sicuramente aiuta avere un centrocampo di qualità, ma negli ultimi 30 metri se sei un attaccante di livello non ti serve che un allenatore ti dica cosa fare, lo sai fare e lo fai. 

Questo non significa ridimensionare Vlahovic o l'acquisto della Juventus, tutt'altro, vuol dire che il serbo a 22 anni non può essere ancora pronto ma che ha ampi margini di miglioramento su cui sta lavorando moltissimo Allegri, e lo stesso calciatore avrebbe preferito approdare in bianconero all'inizio della prossima stagione per avere più tempo nel metabolizzare un passaggio così importante. Ci vorrà ancora un po' e Vlahovic dovrà crescere ancora molto tecnicamente, ma il potenziale è mostruoso e quando tornerà Chiesa, con qualche mese di Juventus alle spalle, si vedranno i risultati. Nessun "caso Vlahovic", dunque, come si affretta a sentenziare qualcuno e non è "colpa di Allegri", come ama banalizzare qualcun'altro: è semplice periodo di adattamento e crescita di un potenziale campione.