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Solidità dirigenziale: Arrivabene, De Ligt, e la ricerca dei centrali di difesaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 1 luglio 2022, 00:00Editoriale
di Franco Leonetti
per Bianconeranews.it

Solidità dirigenziale: Arrivabene, De Ligt, e la ricerca dei centrali di difesa

Le parole di Arrivabene: una sentenza monolitica. L’ad bianconero va al cuore del problema e non le manda a dire al giocatore, segno che l’olandesino biondo non vuole più restare in bianconero, come avevo anticipato, e la Juventus agisce di conseguenza. C’è un passaggio nelle parole di Maurizio Arrivabene, forte, inequivocabile, cristallino, che si arricchisce di parecchie sfumature e penetra la materia nella sua essenza reale: “Torniamo a parlare di giocatori che seguono i consigli dei procuratori o dei colleghi invece che della società. Oggi è impossibile trattenere un giocatore che se ne vuole andare. Ma è sempre una questione di numeri, non è che se uno vuole andare via gli rispondi: prego, accomodati”.

Ecco in due frasi la filosofia Juve come la conoscevamo in passato e ritornata finalmente in auge, riparametrata sulla realtà odierna: il calciatore che vuole fortemente il bianconero ascolta il procuratore, sì, ma dialoga apertamente e sinceramente con la società che gli paga un ricchissimo ingaggio. La Juventus non trattiene nessuno che mostri velleità di fare le valigie, ma il viaggio d’addio si fa alle condizioni della società, forte di un contratto in essere, punto. E così sarà anche per De Ligt. Ora però arriva il vero, fondamentale, snodo di mercato, ovvero cedere l’ex numero 4 juventino incassando la cifra della clausola (120 milioni) o giù di lì, per poi reinvestire il "super tesoretto" in due centrali difensivi, per riformare un muro invalicabile.

Koulibaly primo obiettivo per la sostituzione del nazionale orange, ma occhio anche a Bremer che ha un pre-accordo di massima con l’Inter ma non è affare chiuso; due strade in salita ma che la dirigenza Juve può spianare. Poi i nomi esteri che già conosciamo, Badiashile, Gabriel, Laporte e aggiungiamoci Akanji, svizzero del Borussia Dortmund, questi ultimi quattro hanno una caratteristica comune, sono mancini nel piede dominante e costano molto. Una nuova fase del mercato juventino è appena sbocciata, la garanzia è una società forte che ha idee chiare sulla gestione tecnica, economica e patrimoniale, fattore imprescindibile per tornare a fare la Juventus, quella vera.