Conte bis alla Juventus è impossibile, anzi si può in un doppio caso

Ci risiamo, Conte lascia il Tottenham e per l'ennesima volta chiude il matrimonio con un club in modo traumatico, la mente va al divorzio con la Juventus dell'estate 2014. Per il mondo bianconero inevitabile. Con gli Spurs il rapporto si è rotto di comune accordo, decisiva la sfuriata post Southampton dell'allenatore, in cui aveva attaccato i giocatori. Sostanzialmente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Insomma chiaro che l'ex ct azzurro avesse perso la guida dello spogliatoio, quindi solito schema"continano" con cui anticipa di fatto l'addio. Qualche segnale però lo aveva dato anche nei mesi precedenti, parlando di squadra non abituata a vincere. Attualmente inglesi quarti, quindi in piena corsa per la Champions. La guida momentaneamente va al suo storico vice Stellini.

Ora Conte tornerà in Italia. Come da informazioni che abbiamo raccolto oggi, venerdì scorso l'allenatore era a cena con la sua famiglia in un noto ristorante di Torino, frequentato dai giocatori della Juventus. Ancora non era ufficiale l'addio, un tifoso gli ha chiesto se la sua intenzione fosse di tornare su una panchina di Serie A. “Ci sono buoni propositi”, la risposta. Si parla di Inter, Milan e Juventus. A proposito dei bianconeri, nelle scorse settimane, un addetto ai lavori molto amico del tecnico leccese, mi ha confermato che se la Juve chiamasse, Conte sicuramente si metterebbe attorno ad un tavolo per discuterne. “In fondo il suo cuore è bianconero”, ha detto l'interlocutore.

Due sarebbero gli elementi da valutare per l'eventuale matrimonio bis. In primis come finirà questa stagione. Se Allegri vincesse l'Europa League o comunque approdasse in Champions, mandarlo via sarebbe quasi impossibile. Poi il fattore economico. Conte al Tottenham guadagnava 17 milioni netti a stagione, cifra inavvicinabile per i bianconeri, ma in generale per qualsiasi società italiana. Ci sarebbe però la possibilità di usufruire del Decreto Crescita (con sgravio fiscale del 50%) nel caso in cui il salentino non riportasse in Italia la sua residenza prima del prossimo 30 giugno e se restasse almeno due anni nel nuovo club. Siamo nel perimetro delle ipotesi. “Antonio dovrebbe fare una scelta di vita ben precisa, consapevole di guadagnare meno e non avere la possibilità di acquistare top giocatori”. Queste le parole dell'amico di Conte di cui sopra.