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DIAMANTE ALLO STATO GREZZOTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 18 dicembre 2017, 19:00Primo piano
di Caterina Baffoni
per Tuttojuve.com

DIAMANTE ALLO STATO GREZZO

Granitica, schiacciante e superba: questo è stato l'abito indossato da Madama in quel di Bologna.  Concentrata e puntuale negli appuntamenti, dopo il rammarico per il punto racimolato contro i nerazzurri della scorsa settimana, la Juve conserva fame e concentrazione non solo convincendo, disperdendo gli ultimi dubbi su un presunto appagamento degli ultimi sei anni, ma dando addirittura l’impressione di conservare ancora margini di miglioramento importanti. Certo, l'avversario non era dei più temibili, ma squadre del calibro della Sampdoria hanno fatto ampia scuola, quest'anno, su come sia inammissibile sottovalutare partite sulla carta abbastanza semplici e abbordabili. Aggressività in fase di non possesso, controllo totale del campo e raddoppio nelle marcature sono state le giuste chiavi di lettura per l'approccio al match da parte degli uomini di Max Allegri, che mai hanno dato l'impressione di mancare all'appuntamento dei tre punti con vista ravvicinata alla vetta della classifica dato che, ora, dista solo un punto.  E' stata una partita dal copione di facile interpretazione, dove gli interpreti sono stati perfetti nel recitare il proprio ruolo, anzi: sacrificandosi in fase di raddoppio e di copertura hanno manifestato una superiorità in mezzo al campo a tratti schiacciante, in cui anche Blaise Matuidi ha potuto assaporare il gusto della prima gioia in maglia bianconera. Il Bologna di Donadoni, in realtà, è stato rimpicciolito rispetto a quelli che sono i suoi valori, perchè quando la Juventus fa la Juventus contrastarla diventa difficile, una missione pressoché impossibile considerando che  si è permessa di tenere Dybala in panchina e giocare senza Buffon, Cuadrado e Chiellini, senza infondere la sensazione di essere una squadra rimaneggiata o "incerottata", tenendo in panchina gente dal calibro di Bernardeschi, Marchisio, Rugani e il redivivo Pjaca: segnale di come, probabilmente, la Vecchia Signora sia stata un po’ troppo criticata nella prima parte della stagione, o nella stessa settimana quando può capitare che il gioco stenti ad essere perennemente impeccabile nell'arco dei novanta minuti. Nè critiche eccessive e nè tanto meno euforico entusiasmo, ma semmai equilibrio.

Lo stesso che Allegri sta cercando di infondere in tutti i reparti del campo.  Rovistando tra le bellezze di una vittoria sonora dunque, risaltano agli occhi vari elementi positivi soprattutto in vista del match importante contro la Roma di Di Francesco, come quelli della  ritrovata solidità difensiva e che si traduce in una striscia convincente: sono sei ora le partite di fila senza gol, quattro in Serie A, e l’imbattibilità segnala un’incisività straordinaria, una qualità offensiva elevatissima che sa di perfetto equilibrio degli interpreti in fase arretrata e avanzata, in cui spicca il file rouge che fa da collante tra il saper difendere e il saper attaccare tutti insieme, spazzando via i brutti ricordi sui black-out e gli scollamenti d’inizio stagione che avevano causato sbandate impreviste e mancata attenzione, illudendo le avversarie e scatenando critiche frettolose atte a rimpolpare con scalpore testate giornalistiche su un'eventuale debacle della Signora di quest'anno.  Intensità, giusto piglio e determinazione sono gli stessi visti contro l’Inter, ma la differente caratura dell’avversario si riflette nei tre gol. Infatti la sensazione è che questa squadra abbia ancora ampi margini di miglioramento, e la strada intrapresa sembra essere quella giusta, soprattutto alla luce di un campionato aperto e scintillante in cui le sorprese sembrano ogni volta celarsi dietro l'angolo.  Questione di concentrazione dunque, ma anche di condizione fisica: adesso la Juve sta molto meglio e i progressi ancora non sembrano essere del tutto completi; perchè quando tonicità, corsa e brillantezza sosterranno ancora di più il gioco, anche in ottica Champions si potrà garantire l’armonia tra i reparti, laddove i match conteranno più del dovuto.  La Roma prima, prossima avversaria, rivale scudetto particolarmente rispettata è avvisata, così come il Tottenham poi, anche se per quest'ultima ci sarà tempo per apportare le giuste considerazioni.  La precedenza, tuttavia, è riservata alla Coppa Italia: da sempre obiettivo serissimo per i bianconeri, in cui macinare record su record non è più logica fantasiosa, semmai pura realtà e dove probabilmente si rivedrà Marko Pjaca. Il giovane talento croato è finalmente tornato dal lungo stop a causa del grave infortunio al crociato della scorsa stagione, e che si traduce nella risorsa in più per questa Juve già infinita di suo e dalle mille sfaccettature. Come un diamante, un diamante allo stato grezzo che ancora ha bisogno di qualche lavorazione dettagliata in più per poterlo raffinare definitivamente e farlo così risplendere della propria qualità, bellezza e lucentezza.