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FORMA MENTISTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 20 agosto 2018, 13:30Primo piano
di Caterina Baffoni
per Tuttojuve.com

FORMA MENTIS

Bentornata Serie A e bentornata Madama. In un Bentegodi travolto da un'ondata di trepidante attesa ed entusiasmo nel veder calcare il prato verde dal 7 più famoso del mondo, il campionato della Vecchia Signora è ripartito tra acuti, stecche, curiosità, monologhi e colpi di scena quasi del tutto inaspettati.

Sì perchè la sfera di Verona si prende di diritto il ruolo da protagonista, stravolgendo di fatto gli usi ed i costumi degli italiani che  nei pronostici, ancora sotto i palmizi in preda al solleone d’Agosto, davano per scontata una facile vittoria bianconera. Così non è stato, infatti, perchè un esordio con almeno due gol al passivo non si registrava dal 1998, ma questo è il meno per una Juve che è ancora in fase di rodaggio e che deve ancora trovare il giusto equilibrio e la giusta alchimia tra i compagni e il numero 7 tanto atteso. Verona si è ravvolta in tutti quegli occhi stropicciati sugli spalti dallo stupore, e da qualcuno che ancora faticava a credere che tutto potesse essere  reale e tangibile sul prato verde del Bentegodi per il portoghese che ripagava subito la folla  impazzita, incrementando un'attesa gravida di aspettative. Con un paio di tocchi e movimenti dei suoi, al primo pallone sfiorato dal fenomeno, i tifosi che indossano la sua maglia numero 7, palpitano e si agitano insieme quasi come spingendolo verso la rete protetta da un apparentemente insormontabile Sorrentino. 

Eppure la Juventus arranca, dopo il vantaggio iniziale firmato Khedira, subendo una rete grottesca con la coppia Bonucci-Chiellini che deve ritrovarsi nello stesso linguaggio parlato, e che così portava al pareggio insperato di un sorprendente Chievo Verona solido e dall'alto baricentro tale da raddoppiare le marcature e da coprire bene gli spazi. La Signora reagisce e Ronaldo arretrando il suo raggio d’azione metteva in serie complicanze la difesa locale terminando così un primo tempo equilibrato. 

La seconda frazione di gioco, tuttavia è un via vai di colpi di scena: Madama va clamorosamente sotto per il rigore provocato da un errore di Cancelo e, pur dovendo ancora oliare i movimenti, vede Cristiano salire prepotentemente in cattedra conquistando spazi, agevolando la manovra e provando conclusioni mettendo in atto tutto il suo repertorio di finalizzazioni: scatti fulminei,  tiro dalla distanza, punizione e incornate di testa anche se la rete non si gonfia.

In attesa della sua prima gioia gobba, il Lusitano aiutava così la squadra, forniva suggerimenti, aperture, numeri di tacco, velocità e potenza e la Juve, grazie alla sua  tecnica e alla fisicità possente quanto impossibile da arginare, ribaltava così il risultato al fotofinish con un intrepido Berbardeschi vincendo una partita intrisa di emozioni, brividi, errori e colpi vincenti. Segno di come sia fisiologico e normale, ad Agosto, essere in fase di costruzione e rodaggio. Specie se gli obiettivi dichiarati da raggiungere sono di altissimo e primissimo livello.

Ed eccolo dunque, l’insaziabile Ronaldo: rabbioso con se stesso per non aver gonfiato la rete ma che ha già imparato ad usare questa ferocia come benzina per alimentare il proprio motore in vista della partita successiva, quella contro una Lazio già avvisata, perchè si troverà davanti una belva ferita nell’orgoglio di bomber assoluto, di primo atleta agonista che ha già archiviato il primo successo in bianconero ma che già coltiva in sè l’irrefrenabile desiderio di battezzare il suo primo sigillo da juventino nello stadio bianconero. Stadio in cui  peraltro ha già segnato cinque volte in tre partite, ovvero tutte le volte che lo ha calcato. Quello contro il Chievo, è stato un successo importante al fine di inseguire la vittoria con tutte le energie psicofisiche, segno di come questo campionato non sia per nulla scontato o di facile lettura. Per nessuno. Da questo punto di vista, Cristiano Ronaldo ha apprezzato moltissimo l’atteggiamento della sua nuova squadra che non si è mai mai data per persa e nemmeno per pareggiata, ma che ha fatto del suo "Fino Alla Fine" molto più di un semplice slogan, bensì un "modus vivendi", una "forma mentis" dalla quale attingere sempre. Oltre il novantesimo, e CR7 si è calato perfettamente nel ruolo di guerriero indomito di Madama, pronto e voglioso di trascinare i propri compagni verso quella instancabile sete di successi, di trofei e, chiaramente, di gol. 

E' soltanto Agosto. E' soltanto questione di tempo. Ronaldo è già il profeta di ogni sostenitore zebrato e soprattutto nella ripresa del Bentegodi, ha dato dimostrazione di ciò che il mondo si debba attendere da lui e ai primi tre punti della stagione arriva dunque una vittoria significativa per il morale  e per incrementare la giusta carica di fiducia da inserire nel serbatoio, perchè "mordere le caviglie" oltre il novantesimo determina sì partite nel breve termine, ma anche campionati nel lungo.