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ESCLUSIVA TJ - Moreno Longo: "Derby da tripla, Juve non in grande spolvero. Dybala? A luglio è quello che più faceva paura. Su Pirlo e la difesa di Allegri..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 4 dicembre 2020, 13:30Esclusive TJ
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Moreno Longo: "Derby da tripla, Juve non in grande spolvero. Dybala? A luglio è quello che più faceva paura. Su Pirlo e la difesa di Allegri..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, chi ha vissuto l'ultimo derby disputato a luglio sulla panchina granata, Moreno Longo, per parlare approfonditamente di Juventus-Torino e non solo:

Non importa quale sia la situazione di classifica, ma "Derby della Mole" ha sempre un sapore particolare. Mister, quali sono le tue sensazioni in vista di questa sfida?

"Per me è una sfida aperta, da tripla. Il derby è sempre una partita a sé, ci saranno motivazioni particolari su entrambi i fronti. Juve e Torino sono due squadre che hanno iniziato un nuovo percorso, non sono ancora al meglio delle loro possibilità e per questo sarà un incontro tutto da vivere".

Mentre la Juventus ha trovato più una sua continuità in Europa, il Torino non sta affatto rispettando le previsioni e non è partito benissimo.

"Credo che l'aspettativa sia sempre quella di partire il meglio possibile, non vale solo per il Torino ma per tutte le squadre. C'è chi parte meglio e chi no, per me la differenza la fa il progetto. Solo il tempo potrà chiarirci se sarà funzionale oppure no".

E' giusto, dal lato Toro, definire questa sfida come la partita della vita?

"Sì, sono d'accordo con questa definizione. Per un granata questa è la partita dell'anno poiché si affronta la rivale numero uno, di conseguenza l'obiettivo è cercare di vincere. La Juve è cresciuta negli anni in maniera esponenziale, ora è una squadra al top a livello europeo e mondiale. Per il Torino è diventata una sfida sempre più ardua, anche per questo la si vive in maniera esteticamente differente dalle altre".

La punta di diamante e il giocatore più decisivo è sicuramente Andrea Belotti. Pensi potrà fare la differenza nella partita di domani?

"Credo di sì, Andrea può esser decisivo in una sfida così importante come il derby. E' già in grado di determinare differenti partite di campionato, in occasioni speciali come questa il suo talento può aiutare il Toro a conquistare un'occasione così speciale".

Non solo Belotti, il Toro tra le sue fila annovera un doppio ex come Zaza.

"Sono felice per un giocatore come Zaza, l'anno scorso gli ho dato tanta fiducia e sta dimostrando di essere molto utile a questa squadra. Tra l'altro il Toro è tornato a giocare a tre come era il progetto precedente".

Sia Pirlo che Giampaolo vengono accomunati con il nomignolo di "maestro". Che cosa ne pensi del loro percorso, tornando un po' alla risposta iniziale?

"Cominciando da Pirlo, era normale che potesse andare incontro ad alcune problematiche. Alla Juventus è consentito solo vincere, un qualcosa di diverso viene visto come un fallimento. Per Andrea è una bellissima sfida, l'impressione è che sta migliorando di mese in mese. Giampaolo, forse, sperava di poter avere qualche punto in più per poter lavorare meglio, ma rimangono le ottime qualità di un allenatore che saprà aggiustare un momento particolarmente negativo come quello che sta vivendo il Torino".

Credi sia stato difficile per Pirlo cominciare un nuovo mestiere in un ambiente che era tutt'altro che felice anche se reduce dal nono scudetto di fila?

"Penso che si stia comunque comportando molto bene. La sua è un'idea di gioco molto interessante, che ha bisogno di tempo ma anche degli automatismi che sapranno trovare i giocatori giusti. Il cammino in Champions è migliore rispetto a quello del campionato, proverà a fare il miracolo per arrivare primo ma è molto difficile imporsi a Barcellona con un risultato così rotondo. Ma dalla Juve posso aspettarmi sempre di tutto".

La Juventus che hai affrontato l'anno scorso, in effetti, aveva un altro tipo di caratteristiche rispetto a quella attuale.

"Aveva una impostazione diversa, anche la linea difensiva non era la stessa. In cabina di regia c'era un giocatore come Pjanic, tra i sostituti ricordo molto bene come Douglas Costa potesse spaccare l'incontro. Potenzialmente vi erano delle situazioni differenti, però oggi la Juve ha la possibilità di modificare di più l'impianto di gioco e il tipo di mentalità".

Come l'avevi preparata l'anno scorso la sfida con la Juve?

"Fondamentalmente vivevamo un momento particolare, l'obiettivo primario era la salvezza. Giocavamo ogni tre giorni, la partita della vita era quella che consentiva al Toro di poter fare un passo in avanti per mantenere la categoria. E' stato un derby atipico giocato comunque con il massimo dell'impegno, l'attenzione e la concentrazione doveva restare al massimo per tutto il match in quanto ogni loro campione, nel momento in cui c'è anche soltanto una piccola esitazione, può colpirti ed affondarti".

Dopo il gol del momentaneo 2-1 di Belotti, ci avevate creduto di poterla riprendere?

"Assolutamente sì, avevamo annusato la possibilità di poter raggiungere il pareggio. Oltre al gol annullato per fuorigioco avevamo avuto anche la palla per il 2-2, la sensazione è che stavamo mettendo in grande difficoltà la Juve. Alla fine con tutto il Toro sbilanciato per il pari, abbiamo concesso l'opportunità ai bianconeri di consolidare il match. Purtroppo è andata così".

Forse è proprio questa l'impressione che offre la Juve, ovvero di non esser più ermetica come in passato.

"Effettivamente la Juve di Allegri, quando andava in vantaggio, era quasi impossibile da raggiungere. Quel collettivo riusciva a dare una disponibilità impressionante a non prendere gol, ben sapendo che con le individualità riuscivano sempre a segnare. Quella solidità difensiva è un po' cambiata negli ultimi due anni".

Sul fronte Juve, quale suo campione faceva più particolarmente paura?

"L'anno scorso abbiamo affrontato un Dybala particolarmente ispirato ed in forma, sappiamo tutti che quando è in condizione riesce a far saltare ogni sistema difensivo. Gli basta, infatti, un uno contro uno oppure una sua giocata nello stretto per esser molto determinante".

Quindi è un bene che oggi Dybala non arrivi nella stessa forma?

"Penso che la Juve intera arrivi un po' sotto condizione, proprio per questi meccanismi che non sono ancora fluidi. Non ci sarà Morata, Dybala come dicevamo non è in condizione, Bonucci è appena rientrato e Chiellini è ancora fuori. La Juve arriva a questo derby non in grande spolvero".

Infine, quale è il tuo commento per il campionato? Come finirà?

"Sarà una Juventus che non farà il vuoto come ci ha abituati negli scorsi anni, ma sarà presente fino alla fine per la conquista dello scudetto".

Si ringrazia Moreno Longo per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.