Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / juventus / Esclusive TJ
ESCLUSIVA TJ - Beoni (ex coll. Sarri): "Non accompagnati nel progetto, quella Juve aveva finito il ciclo. Scudetto? Maurizio avrebbe vinto il decimo di fila. E sul rapporto coi giocatori..."TUTTO mercato WEB
giovedì 8 giugno 2023, 11:30Esclusive TJ
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Beoni (ex coll. Sarri): "Non accompagnati nel progetto, quella Juve aveva finito il ciclo. Scudetto? Maurizio avrebbe vinto il decimo di fila. E sul rapporto coi giocatori..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex assistente tecnico di Maurizio Sarri alla Juventus, Loris Beoni, per parlare della sua esperienza nella stagione 2019/20 e non solo:

La Juventus di oggi non è più vincente come quella del suo periodo. Con la riconferma di Allegri da parte di Scanavino, i bianconeri potranno tornare subito in alto in Italia?

"La Juventus è un club che può vincere sempre e comunque, anche se attraversa qualche difficoltà come in questo momento. E' stata un'annata particolare per le note vicende extra campo, ma già dopo la sconfitta di Napoli è sembrata compromessa. Sono rimasto un po' deluso da quel periodo, poi le vicende possono aver influito sulla squadra e i ragazzi. Vorrei sottolineare il mio apprezzamento per il lavoro svolto da Allegri successivo alla sentenza, non era semplice tener la barca dritta e ottenere comunque dei buoni risultati".

Giusto ripartire da Allegri?

"Non so dire se è corretta o meno, è una risposta che spetta ai dirigenti e a chi ha preso questa decisione".

Prima diceva che la Juve è un club che può vincer sempre, ma come si può ridurre il gap con le altre che sembrano superiori anche a livello di rosa?

"Come rosa non direi, per me era già competitiva e di livello elevato. La Juve, quest'anno, è mancata nei risultati, che non sono stati adeguati a questo gruppo di giocatori. Questo non impedirà di ripartire con i giusti interventi, mi aspetto che possa tornare subito in corsa per vincere il campionato".

Perché la Juventus di oggi non gioca bene? E perché le squadre di Sarri giocano sempre bene?

"Posso rispondere per come lavora Sarri, lui cerca di impostare un certo tipo di calcio e di gioco. Questo era stato fatto anche alla Juventus. In quell'anno era stato fatto un grandissimo lavoro, quel campionato non era semplice da vincere. Quella era una squadra che Maurizio si era trovato ed ereditato, quella Juve era alla fine di un ciclo. Io rimprovero questo ai bianconeri, perché nel momento in cui prendi un allenatore come Sarri sei consapevole che devi accompagnarlo nel progetto. Nell'arco di tutte le più grandi difficoltà, compreso il Covid, era riuscito a vincere il titolo".

I fatti, secondo lei, diedero ragione più a Maurizio o alla società?

"I fatti testimoniano che Maurizio, lavorando per più anni, è sempre riuscito a dimostrare quel tipo di calcio. Ci sono allenatori come Guardiola e Klopp che non hanno vinto subito, ma impiegato del tempo prima di vincere con le loro idee. C'è bisogno di tempo, di pazienza. E lui non è esente da questo discorso, purtroppo non c'è stata la volontà di accompagnarlo in questo progetto".

Come era il rapporto tra Sarri e i calciatori? Fu così terribile come descritto da qualcuno?

"Il rapporto era normale, come quello che c'è tra un allenatore e i propri giocatori. Era un ambiente nuovo, ci sono stati momenti facili e difficili, ma sono state raccontate un po' di storie. Non è del tutto vero quello che è stato scritto e riportato. Per trovare gli equilibri giusti, ci vuole sempre del tempo".

Con Sarri, la Juve avrebbe vinto il decimo titolo di fila?

"Credo fortemente di sì, l'annata successiva sarebbe stata più semplice. Le idee da parte di Maurizio erano chiare, soprattutto per quello che c'era da aggiustare l'anno successivo. Sono state tante le difficoltà incontrate lungo il percorso, c'era una squadra a fine ciclo e qualche giocatore come Ramsey e Rabiot erano reduci da infortuni lunghi. Qualcun altro, come Demiral e de Ligt, doveva abituarsi al mondo Juventus. Penso che vincere il campionato italiano, che era l'obiettivo primario, sia stato un grande merito per Sarri. Oggi, col senno del poi, si potrebbero rileggere tante cose".

E se rileggessimo ora la sua avventura alla Juve?

"E' stata un'esperienza straordinaria, il mondo Juve è bellissimo e conserverò per sempre dei bei ricordi. La vittoria del campionato, poi, ha reso ancor più speciale quel periodo. Ero al primo anno di Serie A, anche per me era tutto nuovo. Qualcuno dice che alla Juventus non è stato visto il calcio di Sarri, qui non sono mai totalmente d'accordo: con il Napoli allo Stadium, con l'Inter, con l'Atletico. In Champions abbiamo vinto 6 partite su 8, purtroppo abbiamo sbagliato un tempo a Lione. Quell'annata è stata letta in maniera negativa, ma forse è stato un po' troppo eccessivo quel giudizio".

Se oggi lavorasse ancora nella Juventus, rinnoverebbe due giocatori come Rabiot e Cuadrado?

"Rabiot è un giocatore fortissimo, l'ho sempre sostenuto anche quando era messo in discussione. Così come Cuadrado. Sono assolutamente da Juve, per cui li rinnoverei entrambi. Per me sono due ragazzi su cui continuare a costruire".

Si ringrazia Loris Beoni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.