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Caso Suarez, chiusa l'indagine per l'avvocato della Juventus e i vertici dell'ateneo
Si è chiusa l'inchiesta sull’esame-farsa sostenuto dal calciatore uruguayano Luis Suarez per accertare la conoscenza della lingua italiana, che era necessaria per ottenere il passaporto italiano e dunque potenzialmente per essere tesserato come nuovo giocatore della Juventus. L'avvocato Maria Cesarina Turco, che ha agito in qualità di "legale incaricato dalla società Juventus" agì quale "concorrente morale e istigatrice" delle false attestazioni addebitate ai dipendenti dell'Università per stranieri di Perugia. Conclusioni ad opera della Procura di Perugia che ha notificato a quattro indagati l'atto finale dell'inchiesta.
Il falso che avrebbe istigato l’avvocata Turco, in concorso con gli altri indagati che sono la rettrice dell'ateneo Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri e con i professori Spina e Rocca, è quello in cui venne fissata la sessione d’esame straordinaria del 17 settembre 2020 e che in realtà si trattava di un appuntamento "ad personam" solo per consentire al calciatore Suarez di ottenere nei tempi richiesti dalla Juventus, e all'esto di una fittizia procedura di indagine.
Grego Bolli, Olivieri, Spina e Rocca (che è uscito dall’inchiesta patteggiando la pena) sono anche accusati di avere alterato l’esame di Suarez facendogli arrivare prima il contenuto della prova che avrebbe dovuto sostenere. Infine ai dipendenti dell’università viene imputata la falsa attestazione della conoscenza dell’italiano da parte di Suarez dopo una verifica definita "fittizia", proprio in virtù del fatto che "il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova d’esame era stato predeterminato e reso noto all’esaminando".
Adesso si aprono i termini etro i quali gli indagati possono chiedere di essere interrogati; dopo di che toccherà alla Procura se chiedere il rinvio a giudizio, come sembra intenzionata a fare, oppure no. A riportarlo è il sito del Corriere della Sera.
Il falso che avrebbe istigato l’avvocata Turco, in concorso con gli altri indagati che sono la rettrice dell'ateneo Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri e con i professori Spina e Rocca, è quello in cui venne fissata la sessione d’esame straordinaria del 17 settembre 2020 e che in realtà si trattava di un appuntamento "ad personam" solo per consentire al calciatore Suarez di ottenere nei tempi richiesti dalla Juventus, e all'esto di una fittizia procedura di indagine.
Grego Bolli, Olivieri, Spina e Rocca (che è uscito dall’inchiesta patteggiando la pena) sono anche accusati di avere alterato l’esame di Suarez facendogli arrivare prima il contenuto della prova che avrebbe dovuto sostenere. Infine ai dipendenti dell’università viene imputata la falsa attestazione della conoscenza dell’italiano da parte di Suarez dopo una verifica definita "fittizia", proprio in virtù del fatto che "il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova d’esame era stato predeterminato e reso noto all’esaminando".
Adesso si aprono i termini etro i quali gli indagati possono chiedere di essere interrogati; dopo di che toccherà alla Procura se chiedere il rinvio a giudizio, come sembra intenzionata a fare, oppure no. A riportarlo è il sito del Corriere della Sera.
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