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Flachi: "Squalifica? Ho ancora 2 anni, farò domanda di grazia"
"Sono passati nove anni, ne ho ancora due. Ma farò domanda di grazia per levarmeli". Francesco Flachi sa di avere sbagliato, nel 2010, quando venne trovato per la seconda volta positivo alla cocaina. Ora però vorrebbe far capire ai giovani come non sbagliare come lui. "Non sono stato un bell'esempio, ma dal mio problema potrei insegnare a tanta gente. Poi è passato tantissimo tempo, è stato sacrosanto pagare, ma anche se non si arriva fino alla fine della pena... penso che due anni possano togliermeli".
A maggio c'è stato il suo addio al calcio.
"Sì, un evento benefico il cui incasso verrà devoluto all'Ospedale Gaslini di Genova. Il primo ottobre sarò lì".
Cosa fa ora?
"Ho iniziato una piccola collaborazione, come allenatore, in categoria. Ho vinto un campionato e una coppa, ma non posso andare oltre. Sto allenando la scuola calcio del Signa, lavoro per Italia7. Ho buttato via occasioni importanti".
Nel 2010 aveva 34 anni...
"Però io non la considero nemmeno. Ho sbagliato la prima volta, nel 2007, il resto non lo guardo. Perché lì stavo bene fisicamente, meglio che a 27 anni. Poi è cambiato il tifo, la categoria, la dimensione".
Oggi c'è Fiorentina-Sampdoria, partita fondamentale per entrambe.
"Forse è un po' troppo presto, sono le prime partite. Certo è che ritrovarsi in quella posizione di classifica, per i viola, non è bello. Però ha sbagliato solo la gara di Genova, nelle altre ho visto una squadra compatta, che ha trovato il modo di sopperire alla mancanza di attaccanti".
Però Montella...
"Il problema è tutto dall'anno scorso, aleggiano fantasmi perché non hai più vinto. Poi in molti guardano l'esperienza al Siviglia. Il problema nasce da qui, perché ci sono vecchie ruggini, a un certo punto devi fare caso anche a quelle. Però il tifo si è ritrovato, la società è cambiata, ci sono delle nuove situazioni. Mancano le vittorie, con l'Atalanta è mancato un po' di coraggio, avere meno paura di prendere gol e indietreggiare".
Come giudica la nuova proprietà?
"Ha portato entusiasmo, ora spero che arrivino anche risultati importanti. Ogni volta che cambi ci vuole del tempo, non sono persone di calcio, bisogna dargli il giusto tempo per imparare a destreggiarsi. La Fiorentina ha fatto mercato in ritardo, sono state gare complicate. Ci sono delle attenuanti. Mi ha fatto piacere vedere le ultime partite, solo a Genova non s'è giocato".
Capitolo Samp, Quagliarella non smette di stupire.
"Credo che in questo calcio l'età non conti molto. Basti pensare a Ribery, cosa ha fatto finora e cosa continua a fare. Serve supportare un calciatore, l'anno scorso Fabio è stato capocannoniere. Rende meglio quando ha una punta vicino, altrimenti è più gestibile. La Sampdoria ha bisogno di Quagliarella, magari il problema è più la situazione societaria: vero che i calciatori non c'entrano, perché si allenano e vengono pagati, ma le voci di mercato possono influire".
A maggio c'è stato il suo addio al calcio.
"Sì, un evento benefico il cui incasso verrà devoluto all'Ospedale Gaslini di Genova. Il primo ottobre sarò lì".
Cosa fa ora?
"Ho iniziato una piccola collaborazione, come allenatore, in categoria. Ho vinto un campionato e una coppa, ma non posso andare oltre. Sto allenando la scuola calcio del Signa, lavoro per Italia7. Ho buttato via occasioni importanti".
Nel 2010 aveva 34 anni...
"Però io non la considero nemmeno. Ho sbagliato la prima volta, nel 2007, il resto non lo guardo. Perché lì stavo bene fisicamente, meglio che a 27 anni. Poi è cambiato il tifo, la categoria, la dimensione".
Oggi c'è Fiorentina-Sampdoria, partita fondamentale per entrambe.
"Forse è un po' troppo presto, sono le prime partite. Certo è che ritrovarsi in quella posizione di classifica, per i viola, non è bello. Però ha sbagliato solo la gara di Genova, nelle altre ho visto una squadra compatta, che ha trovato il modo di sopperire alla mancanza di attaccanti".
Però Montella...
"Il problema è tutto dall'anno scorso, aleggiano fantasmi perché non hai più vinto. Poi in molti guardano l'esperienza al Siviglia. Il problema nasce da qui, perché ci sono vecchie ruggini, a un certo punto devi fare caso anche a quelle. Però il tifo si è ritrovato, la società è cambiata, ci sono delle nuove situazioni. Mancano le vittorie, con l'Atalanta è mancato un po' di coraggio, avere meno paura di prendere gol e indietreggiare".
Come giudica la nuova proprietà?
"Ha portato entusiasmo, ora spero che arrivino anche risultati importanti. Ogni volta che cambi ci vuole del tempo, non sono persone di calcio, bisogna dargli il giusto tempo per imparare a destreggiarsi. La Fiorentina ha fatto mercato in ritardo, sono state gare complicate. Ci sono delle attenuanti. Mi ha fatto piacere vedere le ultime partite, solo a Genova non s'è giocato".
Capitolo Samp, Quagliarella non smette di stupire.
"Credo che in questo calcio l'età non conti molto. Basti pensare a Ribery, cosa ha fatto finora e cosa continua a fare. Serve supportare un calciatore, l'anno scorso Fabio è stato capocannoniere. Rende meglio quando ha una punta vicino, altrimenti è più gestibile. La Sampdoria ha bisogno di Quagliarella, magari il problema è più la situazione societaria: vero che i calciatori non c'entrano, perché si allenano e vengono pagati, ma le voci di mercato possono influire".
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