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Juve, Sarri ringrazia Buffon e bacchetta gli altri. Ma la vittoria è sacrosanta
Per quel ragazzino lì si prevede un grande futuro, verrebbe da dire. Lui, però, ha 41 anni. Anche se a vederlo giocare non si direbbe. Il numero uno di tutti i tempi, Gianluigi Buffon, non smette di sorprendere. E con un suo intervento in pieno recupero firma i tre punti conquistati dalla Juventus contro il Bologna. Sulla lunghezza dei novanta minuti la squadra di Sarri ha ampiamente meritato il successo. “Poi quei tre minuti finali vanno analizzati a parte per capire effettivamente cos’è successo e gli errori che sono stati commessi” spiega il tecnico bianconero a fine gara.
Perché Buffon a parte, Sarri ricerca a monte la causa di quei rischi sul finale. “Il problema è la gestione – spiega -. Perché non dobbiamo aggredire le partite per chiuderle? Io non voglio la gestione. Dobbiamo aggredire le partite, se uno non ce la fà per martedì gioca un altro”. Già, tra due giorni sarà di nuovo tempo di Champions, contro la Lokomotiv Mosca. Ma a vedere questa squadra, dallo straordinario momento di Pjanic, all’ottima condizione di Cristiano Ronaldo, e all’impeccabile rendimento di Bonucci – per citare i tre più rappresentativi del momento – non si può fare altro che mettersi comodi e apprezzare la poesia del buon calcio.
La serata di Juve-Bologna, inoltre, rischia di diventare anche un crocevia importante nel percorso di qualcuno. “Rabiot? L’ho visto molto più vivo e dentro il gioco – ammette Sarri -. Anche a livello di personalità, gli ho visto fare una bella partita, ha fatto dei passi in avanti”. E pensare che questa squadra, dunque, non ha ancora espresso del tutto il suo potenziale.
Perché Buffon a parte, Sarri ricerca a monte la causa di quei rischi sul finale. “Il problema è la gestione – spiega -. Perché non dobbiamo aggredire le partite per chiuderle? Io non voglio la gestione. Dobbiamo aggredire le partite, se uno non ce la fà per martedì gioca un altro”. Già, tra due giorni sarà di nuovo tempo di Champions, contro la Lokomotiv Mosca. Ma a vedere questa squadra, dallo straordinario momento di Pjanic, all’ottima condizione di Cristiano Ronaldo, e all’impeccabile rendimento di Bonucci – per citare i tre più rappresentativi del momento – non si può fare altro che mettersi comodi e apprezzare la poesia del buon calcio.
La serata di Juve-Bologna, inoltre, rischia di diventare anche un crocevia importante nel percorso di qualcuno. “Rabiot? L’ho visto molto più vivo e dentro il gioco – ammette Sarri -. Anche a livello di personalità, gli ho visto fare una bella partita, ha fatto dei passi in avanti”. E pensare che questa squadra, dunque, non ha ancora espresso del tutto il suo potenziale.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
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