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Il Napoli non si rialza: solo 0-0 col Genoa, il San Paolo contesta
La settimana più difficile della storia recente del Napoli si chiude con uno scialbo pareggio a reti bianche nella sfida contro il Genoa. Una partita che la squadra di Ancelotti ha anche rischiato di perdere e in cui ha mostrato grandi limiti a livello di personalità. La sosta può venire in soccorso, ma la classifica è davvero pessima (-12 dalla vetta) e domani le rivali possono staccare ulteriormente i partenopei. Sorride Thiago Motta per la prestazione dei suoi, che hanno tenuto testa ai più quotati avversari e strappano un punto preziosissimo nella corsa salvezza.
Paura e pressione - Il primo tempo è la fotografia perfetta del momento vissuto da Insigne e soci. Le buone intenzioni ci sono, mancano brillantezza, cattiveria e un pizzico di serenità. Così, dopo il gol annullato al capitano, il Napoli galleggia in una sorta di limbo per tutti i primi 45', prestando più volte il fianco alle ripartenze degli ospiti. Ancelotti predica calma ma la sua squadra è bloccata psicologicamente; dall'altra parte, il Genoa gestisce il possesso (il dato all'intervallo dice 60%) e si chiude con ordine (un solo tiro subito, quello di Zielinski da 30 metri), mostrando personalità e geometrie. Il pubblico partenopeo non gradisce lo spettacolo e al duplice fischio di Calvarese sommerge di fischi i propri beniamini.
Salvataggi decisivi - Anche il secondo tempo si gioca in un clima surreale. Il pubblico di casa è diviso da sentimenti contrastanti: c'è chi fischia e chi mette da parte rabbia e orgoglio, cercando di sostenere una squadra che fa fatica a scrollarsi di dosso i cattivi pensieri. Il Genoa rientra in campo ancor più consapevole dei propri mezzi e sfrutta benissimo le corsie laterali, in particolare quella mancina, dove Agudelo e Pajac sono ispiratissimi: per due volte Pinamonti ha l'occasione buona per colpire, ma Hysaj e Koulibaly salvano sulla linea. Ancelotti prova a cambiare qualcosa e inserisce Llorente ed Elmas al posto di Callejon e Insigne, nel tentativo di riempire di più l'area di rigore. I pericoli per Radu, però, arrivano sempre dalla distanza: prima Mertens, poi Fabian Ruiz vengono disinnescati facilmente.
Radu miracoloso - Il forcing del Napoli non è particolarmente intenso, ma nel finale il portiere cresciuto nell'Inter compie un autentico miracolo sul colpo di testa di Elmas: il riflesso è straordinario, la sfera non supera completamente la linea di porta per questione di millimetri. Gli assalti finali non portano l'effetto sperato: finisce 0-0, il San Paolo non approva e contesta.
Paura e pressione - Il primo tempo è la fotografia perfetta del momento vissuto da Insigne e soci. Le buone intenzioni ci sono, mancano brillantezza, cattiveria e un pizzico di serenità. Così, dopo il gol annullato al capitano, il Napoli galleggia in una sorta di limbo per tutti i primi 45', prestando più volte il fianco alle ripartenze degli ospiti. Ancelotti predica calma ma la sua squadra è bloccata psicologicamente; dall'altra parte, il Genoa gestisce il possesso (il dato all'intervallo dice 60%) e si chiude con ordine (un solo tiro subito, quello di Zielinski da 30 metri), mostrando personalità e geometrie. Il pubblico partenopeo non gradisce lo spettacolo e al duplice fischio di Calvarese sommerge di fischi i propri beniamini.
Salvataggi decisivi - Anche il secondo tempo si gioca in un clima surreale. Il pubblico di casa è diviso da sentimenti contrastanti: c'è chi fischia e chi mette da parte rabbia e orgoglio, cercando di sostenere una squadra che fa fatica a scrollarsi di dosso i cattivi pensieri. Il Genoa rientra in campo ancor più consapevole dei propri mezzi e sfrutta benissimo le corsie laterali, in particolare quella mancina, dove Agudelo e Pajac sono ispiratissimi: per due volte Pinamonti ha l'occasione buona per colpire, ma Hysaj e Koulibaly salvano sulla linea. Ancelotti prova a cambiare qualcosa e inserisce Llorente ed Elmas al posto di Callejon e Insigne, nel tentativo di riempire di più l'area di rigore. I pericoli per Radu, però, arrivano sempre dalla distanza: prima Mertens, poi Fabian Ruiz vengono disinnescati facilmente.
Radu miracoloso - Il forcing del Napoli non è particolarmente intenso, ma nel finale il portiere cresciuto nell'Inter compie un autentico miracolo sul colpo di testa di Elmas: il riflesso è straordinario, la sfera non supera completamente la linea di porta per questione di millimetri. Gli assalti finali non portano l'effetto sperato: finisce 0-0, il San Paolo non approva e contesta.
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