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Inter, Conte si lamentava per la rosa corta. Ma dopo gennaio è andata peggio
Lo scorso sei gennaio l’Inter vinceva per 3-1 contro il Napoli, al San Paolo. Una vittoria che apriva nuovi scenari, una OPA sul campionato e sulla sfida Scudetto con la Juventus. Quello che è successo poi, però, ha sparigliato le carte. Antonio Conte chiedeva un centrocampista muscolare, come Arturo Vidal. Ha ricevuto in cambio Christian Eriksen. Non un regalo da poco, ma non quello che chiedeva il tecnico che, dopo la sconfitta di ieri, è a meno nove, virtualmente a meno sei se dovesse vincere la sfida casalinga contro la Sampdoria.
NESSUNO HA MAI VINTO - A inizio novembre lo sfogo di Antonio Conte, dopo la sconfitta contro il Borussia Dortmund, era diretto verso Sensi e Barella. Uno dal Sassuolo, l'altro dal Cagliari, Conte si lamentava di non avere avuto rinforzi di livello durante la sessione estiva. In realtà non ci si poteva fermare a loro, perché poi ci sarebbero Godin oppure Lukaku. Calciatori di altissimo livello e con stipendio di primo piano. Così aveva chiesto rinforzi invernali. Invece l'Inter, pur prendendo Victor Moses (suo pretoriano), Ashley Young - ex capitano dello United - e Christian Eriksen c'è stata una flessione dei risultati, dai tre pareggi consecutivi (lì, sì, non presi in considerazione per il mercato) alla doppia sconfitta contro Lazio e Juventus.
LA LINEA SOTTILE DEL FALLIMENTO - Per ora l'Inter è ancora ampiamente in lizza per lo Scudetto, magari un po' penalizzata. E probabilmente c'entrerà l'Europa che conta con semplicità, anche grazie alla velocità - a scarto ridotto - delle avversarie per il terzo o quarto posto. Però dove è il filo da non valicare? Basta un secondo o un terzo posto per considerare la stagione positiva? Probabilmente sì, ma c'è da capire quali saranno gli obiettivi per l'anno successivo.
NESSUNO HA MAI VINTO - A inizio novembre lo sfogo di Antonio Conte, dopo la sconfitta contro il Borussia Dortmund, era diretto verso Sensi e Barella. Uno dal Sassuolo, l'altro dal Cagliari, Conte si lamentava di non avere avuto rinforzi di livello durante la sessione estiva. In realtà non ci si poteva fermare a loro, perché poi ci sarebbero Godin oppure Lukaku. Calciatori di altissimo livello e con stipendio di primo piano. Così aveva chiesto rinforzi invernali. Invece l'Inter, pur prendendo Victor Moses (suo pretoriano), Ashley Young - ex capitano dello United - e Christian Eriksen c'è stata una flessione dei risultati, dai tre pareggi consecutivi (lì, sì, non presi in considerazione per il mercato) alla doppia sconfitta contro Lazio e Juventus.
LA LINEA SOTTILE DEL FALLIMENTO - Per ora l'Inter è ancora ampiamente in lizza per lo Scudetto, magari un po' penalizzata. E probabilmente c'entrerà l'Europa che conta con semplicità, anche grazie alla velocità - a scarto ridotto - delle avversarie per il terzo o quarto posto. Però dove è il filo da non valicare? Basta un secondo o un terzo posto per considerare la stagione positiva? Probabilmente sì, ma c'è da capire quali saranno gli obiettivi per l'anno successivo.
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