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TMW RADIO - Mutti: "Atalanta, Ilicic assenza pesante. Juve, Sarri non è stato aiutato"
Maracanà con Marco Piccari e Iacopo Erba
Ospiti: Luigi Cagni, Stefano Salandin, Bortolo Mutti e Diego Panicucci
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L’ex allenatore di Serie A Bortolo Mutti ha parlato dell’Atalanta a TMW Radio, durante Maracanà.
Quale può essere l’aspetto determinante della partita tra Atalanta e Psg?
"Credo che la mentalità dell’Atalanta ormai è ben consolidata e costruita nel tempo. Può mettere davvero in difficoltà la creatività del Psg. Inoltre in questo gruppo ci sono individualità molto importanti, come Gómez, Pašalić o Iličić che purtroppo invece sarà assente questa sera".
Può essere un rischio importante durante la partita ritrovarsi in situazioni di uno contro uno, giocando contro il Psg che spesso finalizza le sue giocate offensive su iniziative individuali?
"C’è una certa mutualità sulla squadra. Spesso si cercano equilibri sia in attacco che in difesa. Se ad esempio avanza Toloi dalla difesa, il mediano comunque va dietro a dare una mano. Questa Atalanta ormai ha tutti giocatori protagonisti, top player e figure presenti nelle rispettive nazionali, come Zapata e Gómez. Mi soffermo sul colombiano, che in campo la sua presenza ha un peso davvero incredibile: si porta dietro più giocatori per liberarne altri in campo, fa un lavoro molto importante".
Assenza di Verratti e di Iličić, di chi si sentirà più la mancanza?
“Verratti è sostituibile. Iličić no. Può spaccarti la partita in qualsiasi momento e secondo me non ci sono giocatori come lui in grado di sostituirlo.”
Avete mai avuto situazione simile, ossia di un giocatore che ha mollato?
"Iličić l’ho avuto a Palermo. È un ragazzo molto sensibile, quanto eccezionale. Mi aiutò Budan, suo caro amico, a farlo stare bene quando era un po’ giù di morale. Gli auguro di riprendersi il prima possibile. Nello spogliatoio poi tutto può accadere, ci sono le personalità più forti e quelle meno. Sta a noi allenatori far quadrare tutto perfettamente senza problemi".
Muriel è come il Zampagna di Messina?
"Riccardo è un giocatore che mi sono cresciuto e creato a modo mio, ma voglio accostare Muriel a Di Napoli, perché Zampagna era più centravanti".
Se Gasperini fosse stato preso come allenatore della Juventus, avrebbe incontrato difficoltà?
"Per me no perché ha una personalità molto forte. Impone le sue idee e le sue scelte e credo che questo sia la cosa più giusta e significativo per un allenatore. Ha costruito un progetto di crescita importante a Bergamo e questo dimostra come Gasperini abbia il giusto pedigree per prendere in mano una big".
Dal punto di vista comunicativo, quando avete visto l’appoggio societario della Juventus su Sarri?
"Sarri nel suo percorso avrebbe dovuto fare il salto di qualità, però la stessa società aveva bruciato alcuni giocatori e fatto trovare all’allenatore alcuni di essi un po’ troppo spenti. Secondo me Sarri non è stato molto aiutato e ha sbagliato ad adeguarsi troppo all’andazzo. Sono mancati certi dirigenti e poi effettivamente Sarri non è mai stata la prima scelta di Agnelli. Sicuramente l’allenatore doveva dare di più, stessa cosa però la società".
Quale può essere l’aspetto determinante della partita tra Atalanta e Psg?
"Credo che la mentalità dell’Atalanta ormai è ben consolidata e costruita nel tempo. Può mettere davvero in difficoltà la creatività del Psg. Inoltre in questo gruppo ci sono individualità molto importanti, come Gómez, Pašalić o Iličić che purtroppo invece sarà assente questa sera".
Può essere un rischio importante durante la partita ritrovarsi in situazioni di uno contro uno, giocando contro il Psg che spesso finalizza le sue giocate offensive su iniziative individuali?
"C’è una certa mutualità sulla squadra. Spesso si cercano equilibri sia in attacco che in difesa. Se ad esempio avanza Toloi dalla difesa, il mediano comunque va dietro a dare una mano. Questa Atalanta ormai ha tutti giocatori protagonisti, top player e figure presenti nelle rispettive nazionali, come Zapata e Gómez. Mi soffermo sul colombiano, che in campo la sua presenza ha un peso davvero incredibile: si porta dietro più giocatori per liberarne altri in campo, fa un lavoro molto importante".
Assenza di Verratti e di Iličić, di chi si sentirà più la mancanza?
“Verratti è sostituibile. Iličić no. Può spaccarti la partita in qualsiasi momento e secondo me non ci sono giocatori come lui in grado di sostituirlo.”
Avete mai avuto situazione simile, ossia di un giocatore che ha mollato?
"Iličić l’ho avuto a Palermo. È un ragazzo molto sensibile, quanto eccezionale. Mi aiutò Budan, suo caro amico, a farlo stare bene quando era un po’ giù di morale. Gli auguro di riprendersi il prima possibile. Nello spogliatoio poi tutto può accadere, ci sono le personalità più forti e quelle meno. Sta a noi allenatori far quadrare tutto perfettamente senza problemi".
Muriel è come il Zampagna di Messina?
"Riccardo è un giocatore che mi sono cresciuto e creato a modo mio, ma voglio accostare Muriel a Di Napoli, perché Zampagna era più centravanti".
Se Gasperini fosse stato preso come allenatore della Juventus, avrebbe incontrato difficoltà?
"Per me no perché ha una personalità molto forte. Impone le sue idee e le sue scelte e credo che questo sia la cosa più giusta e significativo per un allenatore. Ha costruito un progetto di crescita importante a Bergamo e questo dimostra come Gasperini abbia il giusto pedigree per prendere in mano una big".
Dal punto di vista comunicativo, quando avete visto l’appoggio societario della Juventus su Sarri?
"Sarri nel suo percorso avrebbe dovuto fare il salto di qualità, però la stessa società aveva bruciato alcuni giocatori e fatto trovare all’allenatore alcuni di essi un po’ troppo spenti. Secondo me Sarri non è stato molto aiutato e ha sbagliato ad adeguarsi troppo all’andazzo. Sono mancati certi dirigenti e poi effettivamente Sarri non è mai stata la prima scelta di Agnelli. Sicuramente l’allenatore doveva dare di più, stessa cosa però la società".
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