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Corsa Scudetto, pro e contro della Roma: l'attacco sa vincere, la difesa è inesperta
Chi vincerà lo Scudetto? Mai come quest'anno, dopo otto giornate, il campionato sembra democratico, con tante squadre che possono ambire ai primissimi posti in classifica. TMW analizza quali possono essere i pro e i contro delle prime otto, divise da sei punti, in un far west che potrebbe finalmente regalare una Serie A vicina a quella delle sette sorelle di fine anni novanta.
ROMA
Terzo posto in classifica per la squadra di Fonseca che, dopo un lockdown che aveva minato alcune certezze, è ripartita di slancio e con idee nuove. Ottima la gestione estiva con il ritorno di Smalling, i pagherò per Kumbulla - altro puntello che serviva - e sopratttutto l'arrivo di Pedro che, con la conferma di Mkhitaryan, dà innumerevoli possibilità in avanti. Aspettando Zaniolo.
PRO - Il reparto offensivo è probabilmente il migliore che si potesse mettere insieme per un instant team. Pedro ha dato una marcia in più, Mkhitaryan sembra avere preso la forma (e la convinzione) dei tempi passati, Dzeko continua a essere una garanzia. In più è arrivato Borja Mayoral, per non far rimpiangere il bosniaco, più Carles Perez all'occorrenza. Ci sono giocatori che sanno vincere, che possono combinare esperienza e freschezza atletica, in attesa di Zaniolo. E poi c'è il nuovo modulo di Fonseca, bravo a intercettare le necessità della squadra, provando una difesa a tre che dà più libertà ai tre attaccanti di non dovere ripiegare, diventando quindi pericolosi. La rosa è ben costruita, sia a centrocampo che sulla linea mediana.
CONTRO - Al netto di un portiere che si sta dimostrando il migliore possibile in questo periodo, come Antonio Mirante (che però sarebbe stato una riserva a bocce ferme) c'è una inesperienza difensiva che è abbastanza evidente. Mancini non ha mai lottato per lo Scudetto, Kumbulla è al secondo campionato da titolare così come Ibanez. Certo, è stato inserito Smalling che dovrebbe essere la guida del reparto, in più ieri Cristante ha dato prova di solidità pure nel mezzo della retroguardia, al netto dell'inconsistenza dell'attacco del Parma. Il problema ulteriore può essere un ambiente complicato, come più volte sottolineato da tutti gli allenatori, da Capello "Fonseca, non ascolti le radio romane” a Spalletti “A Milano mi fanno meno male”, seppur detto sempre dopo avere lasciato la panchina giallorossa. Certo, quest'anno le ambizioni erano probabilmente minori e questo potrebbe essere un motivo in più per sostenere la squadra a prescindere.
ROMA
Terzo posto in classifica per la squadra di Fonseca che, dopo un lockdown che aveva minato alcune certezze, è ripartita di slancio e con idee nuove. Ottima la gestione estiva con il ritorno di Smalling, i pagherò per Kumbulla - altro puntello che serviva - e sopratttutto l'arrivo di Pedro che, con la conferma di Mkhitaryan, dà innumerevoli possibilità in avanti. Aspettando Zaniolo.
PRO - Il reparto offensivo è probabilmente il migliore che si potesse mettere insieme per un instant team. Pedro ha dato una marcia in più, Mkhitaryan sembra avere preso la forma (e la convinzione) dei tempi passati, Dzeko continua a essere una garanzia. In più è arrivato Borja Mayoral, per non far rimpiangere il bosniaco, più Carles Perez all'occorrenza. Ci sono giocatori che sanno vincere, che possono combinare esperienza e freschezza atletica, in attesa di Zaniolo. E poi c'è il nuovo modulo di Fonseca, bravo a intercettare le necessità della squadra, provando una difesa a tre che dà più libertà ai tre attaccanti di non dovere ripiegare, diventando quindi pericolosi. La rosa è ben costruita, sia a centrocampo che sulla linea mediana.
CONTRO - Al netto di un portiere che si sta dimostrando il migliore possibile in questo periodo, come Antonio Mirante (che però sarebbe stato una riserva a bocce ferme) c'è una inesperienza difensiva che è abbastanza evidente. Mancini non ha mai lottato per lo Scudetto, Kumbulla è al secondo campionato da titolare così come Ibanez. Certo, è stato inserito Smalling che dovrebbe essere la guida del reparto, in più ieri Cristante ha dato prova di solidità pure nel mezzo della retroguardia, al netto dell'inconsistenza dell'attacco del Parma. Il problema ulteriore può essere un ambiente complicato, come più volte sottolineato da tutti gli allenatori, da Capello "Fonseca, non ascolti le radio romane” a Spalletti “A Milano mi fanno meno male”, seppur detto sempre dopo avere lasciato la panchina giallorossa. Certo, quest'anno le ambizioni erano probabilmente minori e questo potrebbe essere un motivo in più per sostenere la squadra a prescindere.
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