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tmw / juventus / Serie A
ESCLUSIVA TMW - Danilevicius sfida l'Italia: "Non è più solo catenaccio. Nostro obiettivo è non arrivare ultimi"TUTTO mercato WEB
martedì 30 marzo 2021, 18:36Serie A
di Andrea Losapio
esclusiva

Danilevicius sfida l'Italia: "Non è più solo catenaccio. Nostro obiettivo è non arrivare ultimi"

"Il nostro obiettivo è evitare l'ultimo posto del girone". A parlare è il presidente della Lituania, Tomas Danilevicius, ex attaccante di Livorno e Arsenal, una vita in Italia: "Siamo partiti con Svizzera fuori casa, ora abbiamo l'Italia, ma nel ranking siamo centoventinovesimi. Siamo gli ultimi, eravamo nel quinto pot e quindi siamo outsider in questo girone. L'opportunità è anche per i miei giocatori, per dimostrare di poter fare bene e togliersi qualche soddisfazione personale. Italia e Svizzera lotteranno per vincere il girone. Gli azzurri non si sono qualificati all'ultimo Mondiale, è impossibile non succeda questa volta. Per noi sono gare difficili come contro Spagna, Germania e Inghilterra".

Com'è la situazione in Lituania?
"Cambia ogni settimana, come per tutti. Abbiamo iniziato il nostro campionato il 5 mazo, subito con qualche giocatore positivo al Covid. Il campionato può modificarsi ogni volta, come per il paese: ogni 2-3 settimane cambiano le regole, comuni e regioni sono meno accessibili. Ogni tot la Federcalcio deve guardare cosa capita, non è solo la A ma anche l'Under21, l'Under19, le donne. C'è chi deve viaggiare, chi fa i test, chi fa il precampionato. E poi è un problema anche per la Nazionale: prima era obbligo rilasciare i calciatori per le nazionali, ora l'ultima parola è al club".

Come è arrivato al ruolo di presidente della Federcalcio?
"Ho finito la mia carriera calcistica nel 2014, mi sono spostato a vivere in Svizzera, aprendo un'attività non calcistica. Nel 2017 ho avuto una proposta dalla Federazione, con un progetto di scouting all'estero: trovare quei giocatori lituani emigrati da tempo e che potevano essere chiamati. A maggio 2017 il presidente precedente si è dimesso e il comitato esecutivo mi ha proposto la candidatura. A settembre ero l'unico candidato per la posizione".

E poi rieletto.
"Sì, perché sono subentrato nel mandato, dopo due anni e mezzo scadeva. Il primo agosto ho avuto il mio primo vero mandato, abbiamo cambiato tanto, costruito il settore giovanile. Abbiamo metodologie diverse rispetto a prima, ingrandito la Serie A, fatto tre campionati nazionali. Avevamo tre gironi di C: ora sono tre a livello Nazionale. Speriamo che fra qualche anno questo dia frutti".


Anche perché nel girone sarà dura...
"Certo, se guardiamo oggi come oggi... Siamo in un gruppo da 5 squadre, tutte con ranking superiore, è impossibile qualificarsi al Mondiale. Forse all'Europeo è un pochino più semplice tramite la Nations League, che ha cambiato un po' di cose. Per la nostra Nazionale è più importante sviluppare il calcio, mandare più giovani possibili che poi tornano. Così la Nazionale può crescere".

Come vede l'Italia?
"Non è più catenaccio. Gioca aperta, un calcio moderno, Mancini ha fatto un grandissimo lavoro. Ha dei giovani molto interessanti, stanno facendo bene. Ci sono giocatori ottimi sia in Italia che all'estero. Ha potenzialità, in questi Europei può ambire... Quando è arrivato Mancini è cambiata l'identità, sta giocando un calcio differente. Penso anche all'ultimo arrivato, Daniele De Rossi, dentro lo staff. È un valore aggiunto".

È rimasto tantissimo in Italia.
"Ho sempre casa a Livorno, quando ho possibilità, anche solo per un weekend, torno. È un posto particolare, ho cresciuto i miei figli, la seconda è nata a Bologna".

E ha sempre avuto lo stesso procuratore.
"Per me Giocondo Martorelli non è solo un agente, è un amico, un consigliere, un fratello. Ci siamo trovati, io prima di lui avevo un altro... Quando l'ho cambiato l'ho fatto in meglio, sono rimasto tanti anni con lui, abbiamo un rapporto buonissimo fuoi dal calcio. Non è solo chi ti guarda le spalle, ma ti dà consigli di vita, come un fratello. Chi inizia ora non deve pensare solo al calcio o il guadagno, cento euro di più o una scarpa più bella, ma ad avere le parole più o meno giuste".