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Parata di stelle a Torino e un campionissimo: Mbappé. Quando tornerà uno così in Serie A?
Hazard, De Bruyne e Lukaku da un lato, Griezmann, Benzema e Mbappé dall'altro. Vedere ieri sera allo Juventus Stadium Belgio-Francia è stata innanzitutto una goduria. Per chi ama questo sport tanti grandi giocatori tutti insieme, nello stesso rettangolo verde, è quanto di meglio si possa chiedere e infatti lo spettacolo non è mancato. Il Belgio è partito meglio, dopo la mezz'ora ha capitalizzato la sua superiorità col vantaggio firmato Carrasco ed è rientrato negli spogliatoi addirittura sul 2-0, grazie al solito Romelu Lukaku.
Mbappé come Ronaldo il Fenomeno
Poi nella ripresa è salito in cattedra Kylian Mbappé. Non che non avesse dato spettacolo già nel primo tempo, ma il giocatore che s'è visto nella ripresa è stato incredibile. In velocità, andava sistematicamente via a due avversari. S'è inventato due assist al bacio per Griezmann e Benzema (il primo non ha segnato, il secondo sì) e poi ha trasformato il rigore del definitivo 2-2. Quando partiva in velocità, la sensazione era quella di onnipotenza calcistica: poteva fare qualsiasi cosa. Inarrestabile palla al piede perché dotato di una velocità e di una tecnica in velocità che non hanno eguali. Oggi Mbappé è quanto di più vicino c'è e c'è stato negli ultimi 15 anni a Ronaldo. E quel Fenomeno, a differenza di Mbappé, abbiamo avuto la fortuna di ammirarlo in Italia ben più di una-due volte. Il primo Ronaldo, il migliore, arrivò nel 1997 quando la Serie A era il centro del calcio Mondiale per la cifra record di 48 miliardi di lire e andò via cinque anni dopo.
Quando tornerà uno così in Serie A?
Con Messi e Cristiano Ronaldo al tramonto della loro carriera, Mbappé è probabilmente già oggi il migliore calciatore al mondo. E' in scadenza col PSG, molto probabilmente non rinnoverà e nel 2022, a parametro zero, si accorderà col Real Madrid.
E qui arriviamo al punto: 20-25 anni fa un giocatore del genere sarebbe quasi certamente sbarcato in Italia, oggi invece la Serie A è l'ultima delle opzioni per un campionissimo. Ci siamo ridimensionati e pensare di poter prendere il migliore giocatore al mondo, nel pieno della sua carriera, non è nemmeno più un'idea.
La domanda del titolo è quindi amaramente retorica. Non si intravede una data, anzi, il distacco sembra solo aumentare anno dopo anno. Più che una possibilità c'è una speranza, ovvero quella che nei prossimi anni un talento del genere possa nascere da noi.
Mbappé come Ronaldo il Fenomeno
Poi nella ripresa è salito in cattedra Kylian Mbappé. Non che non avesse dato spettacolo già nel primo tempo, ma il giocatore che s'è visto nella ripresa è stato incredibile. In velocità, andava sistematicamente via a due avversari. S'è inventato due assist al bacio per Griezmann e Benzema (il primo non ha segnato, il secondo sì) e poi ha trasformato il rigore del definitivo 2-2. Quando partiva in velocità, la sensazione era quella di onnipotenza calcistica: poteva fare qualsiasi cosa. Inarrestabile palla al piede perché dotato di una velocità e di una tecnica in velocità che non hanno eguali. Oggi Mbappé è quanto di più vicino c'è e c'è stato negli ultimi 15 anni a Ronaldo. E quel Fenomeno, a differenza di Mbappé, abbiamo avuto la fortuna di ammirarlo in Italia ben più di una-due volte. Il primo Ronaldo, il migliore, arrivò nel 1997 quando la Serie A era il centro del calcio Mondiale per la cifra record di 48 miliardi di lire e andò via cinque anni dopo.
Quando tornerà uno così in Serie A?
Con Messi e Cristiano Ronaldo al tramonto della loro carriera, Mbappé è probabilmente già oggi il migliore calciatore al mondo. E' in scadenza col PSG, molto probabilmente non rinnoverà e nel 2022, a parametro zero, si accorderà col Real Madrid.
E qui arriviamo al punto: 20-25 anni fa un giocatore del genere sarebbe quasi certamente sbarcato in Italia, oggi invece la Serie A è l'ultima delle opzioni per un campionissimo. Ci siamo ridimensionati e pensare di poter prendere il migliore giocatore al mondo, nel pieno della sua carriera, non è nemmeno più un'idea.
La domanda del titolo è quindi amaramente retorica. Non si intravede una data, anzi, il distacco sembra solo aumentare anno dopo anno. Più che una possibilità c'è una speranza, ovvero quella che nei prossimi anni un talento del genere possa nascere da noi.
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