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TMW RADIO - De Marchi: "Napoli-Juve combattuta. Nazionale? Troppe possibilità per arrivarci"
Piazza Affari con Cristiano Cesarini e Lucio Marinucci -
Ospite: Marco De Marchi
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Il procuratore ed ex calciatore Marco De Marchi è intervenuto a TMW Radio, durante il programma “Piazza Affari”, per commentare vari temi.
Del nuovo regolamento della FIFA per gli agenti che ne pensa?
“Andrebbe rivisto perché non tutte le operazioni sono da 30-40 milioni. Il problema è che ogni operazione è a sé. Negli ultimi anni le agenzie dettano le regole. Gli agenti singoli che portano avanti il proprio lavoro con molta professionalità trovano, comunque, grandi difficoltà. Si fa fatica ad entrare, insomma, in questa rete. Va anche detto che, comunque, se uno lavora con professionalità il suo spazio lo trova”.
Che idea si è fatto della situazione di Boga?
“È stato presentato quando fu comprato dall’Atalanta come un grande colpo. Per ciò penso che sia normale che ci si aspettano grandi prestazioni proprio per questo. Bisogna vedere, poi, di calciatore in calciatore. Alcuni hanno bisogno di tempo per ambientarsi, per esempio Deketelaere. Questo discorso, poi, si ampia proprio quando il giocatore in questione viene dall’estero ed hanno bisogno di ambientarsi”.
Su quella di Zurkowski invece?
“Non conosco bene la sua situazione quindi non le so dire bene. In questo momento comunque mi pare in difficoltà e forse cambiare piazza lo potrebbe aiutare. La scorsa stagione, comunque, aveva fatto bene".
Che differenze trova tra questo calcio ed il suo?
“È difficile fare paragoni tra varie epoche. Prima magari non c’erano i social e, quindi, non c’era tutta questa pressione. Nel calcio, comunque, ogni professionista deve essere pronto a subire la pressione. L’unica cosa che non mi piace di questa epoca è la gestione della Nazionale. All’epoca mia per indossare la maglia della propria nazione bisognava fare più stagioni di grande livello. Questo per me ha fatto perdere il peso della maglia in questione ed ha, di troppo, accelerato gli step. Questo si rivede anche nel mercato. Oggi si hanno più possibilità di farsi notare, proprio con Europeo o Mondiale magari. Basta pensare che può bastare fare le partite della Coppa del Mondo a grande livello per cambiare vita. I calciatori del Marocco ne possono essere una prova”.
Sul big match Napoli-Juventus?
“Io avevo il dubbio di capire e ancora lo ho di come le squadre avrebbero approcciato al campionato. Io sono dell’idea che se non ci fosse stato il Mondiale il Napoli sarebbe ancora più staccato. Posso dire questo perché gli azzurri avevano trovato una squadra perfetta. Fermarsi per un mese e mezzo può far cambiare qualcosa, come lo abbiamo visto contro l’Inter. Hanno avuto, comunque, la forza e la fortuna di vincere contro la Sampdoria. La Juventus, invece, zitta zitta è arrivata seconda. Mi aspetto una partita combattuta. Ai bianconeri bisogna stare sempre attenti per antonomasia perché non muoiono mai”.
Del nuovo regolamento della FIFA per gli agenti che ne pensa?
“Andrebbe rivisto perché non tutte le operazioni sono da 30-40 milioni. Il problema è che ogni operazione è a sé. Negli ultimi anni le agenzie dettano le regole. Gli agenti singoli che portano avanti il proprio lavoro con molta professionalità trovano, comunque, grandi difficoltà. Si fa fatica ad entrare, insomma, in questa rete. Va anche detto che, comunque, se uno lavora con professionalità il suo spazio lo trova”.
Che idea si è fatto della situazione di Boga?
“È stato presentato quando fu comprato dall’Atalanta come un grande colpo. Per ciò penso che sia normale che ci si aspettano grandi prestazioni proprio per questo. Bisogna vedere, poi, di calciatore in calciatore. Alcuni hanno bisogno di tempo per ambientarsi, per esempio Deketelaere. Questo discorso, poi, si ampia proprio quando il giocatore in questione viene dall’estero ed hanno bisogno di ambientarsi”.
Su quella di Zurkowski invece?
“Non conosco bene la sua situazione quindi non le so dire bene. In questo momento comunque mi pare in difficoltà e forse cambiare piazza lo potrebbe aiutare. La scorsa stagione, comunque, aveva fatto bene".
Che differenze trova tra questo calcio ed il suo?
“È difficile fare paragoni tra varie epoche. Prima magari non c’erano i social e, quindi, non c’era tutta questa pressione. Nel calcio, comunque, ogni professionista deve essere pronto a subire la pressione. L’unica cosa che non mi piace di questa epoca è la gestione della Nazionale. All’epoca mia per indossare la maglia della propria nazione bisognava fare più stagioni di grande livello. Questo per me ha fatto perdere il peso della maglia in questione ed ha, di troppo, accelerato gli step. Questo si rivede anche nel mercato. Oggi si hanno più possibilità di farsi notare, proprio con Europeo o Mondiale magari. Basta pensare che può bastare fare le partite della Coppa del Mondo a grande livello per cambiare vita. I calciatori del Marocco ne possono essere una prova”.
Sul big match Napoli-Juventus?
“Io avevo il dubbio di capire e ancora lo ho di come le squadre avrebbero approcciato al campionato. Io sono dell’idea che se non ci fosse stato il Mondiale il Napoli sarebbe ancora più staccato. Posso dire questo perché gli azzurri avevano trovato una squadra perfetta. Fermarsi per un mese e mezzo può far cambiare qualcosa, come lo abbiamo visto contro l’Inter. Hanno avuto, comunque, la forza e la fortuna di vincere contro la Sampdoria. La Juventus, invece, zitta zitta è arrivata seconda. Mi aspetto una partita combattuta. Ai bianconeri bisogna stare sempre attenti per antonomasia perché non muoiono mai”.
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