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Lazio, Sabatini: "Sono della Roma, ma ringrazierò a vita Lotito"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 8 dicembre 2021, 06:55News
di Tommaso Marsili
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Radio Radio

Lazio, Sabatini: "Sono della Roma, ma ringrazierò a vita Lotito"

Durante l'intervista a Radio Radio, Walter Sabatini ha parlato della sua esperienza con Lotito alla Lazio e del caos plusvalenze

Walter Sabatini a briglie sciolte. Il direttore sportivo che ha fatto le fortune di Lazio e Roma a suon di plusvalenze, ha parlato senza filtri, come lui sa fare, a Radio Radio. Dal campionato ai suoi colpi, fino ad arrivare a Claudio Lotito: "Guardo tutte le partite, in particolare il Bologna perché è la mia squadra fino al 30 giugno. Fino a un mese fa ho puntato sul Napoli per lo scudetto e confermo la mia idea. Ora hanno tanti infortuni, ma Spalletti troverà una soluzione. L’Inter in questo momento è felice, il Milan può restare in vetta fino alla fine. Il campionato è vivo e stimolante. Manca la Juve? Non ha ancora trovato un canovaccio giusto, ci sono discontinuità in campo, ma è anche una conseguenza dell’abbandono di Ronaldo. Manca un po’ a centrocampo. Rabiot lo avrei voluto alla Roma, mi aspettavo di più da lui: più continuità, più incisività. Lo persi per un capriccio della madre".

ROMA - "E’ poco elegante per me parlare della Roma, ma a mio avviso manca il collagene, gioca brandelli di partita alla grande e brandelli no. La società deve avere un rapporto primario. Non so quant’è la forza di Pinto nello spogliatoio né nei confronti di Mourinho. Io sono tifosissimo della Roma, è stata la mia vita. E’ ridicolo mettere in discussione questo mio attaccamento. Vincere a Roma complicato? Nei miei anni perché c’era la Juve che faceva 102 punti… L’ambiente è difficile, ma l’ambiente siamo tutti noi. E’ una piazza turbolenta e polemica però non si perdono le partite per queste, conta sempre la taratura della squadra. Ringrazierò sempre Lotito, gli porterò sempre la mia riconoscenza, mi ha dato una possibilità quando venivo da una squalifica e non posso dimenticarlo. Se tornerei? Domanda retorica. Ci tornerei, ma nessuno pensa di farmi tornare. E non c’è mai stato un riavvicinamento nei miei confronti, perché ormai il calcio sceglie i dirigenti con gli algoritmi. Ci devo convivere, ma non voglio essere codificato e vittima di un algoritmo".

PLUSVALENZE - "Plusvalenze? Mi compiaccio delle mie e delle nostre plusvalenze, quelle della Roma sono state sempre nette e pulite, reali. Me ne compiaccio oggi perché vedo che tante erano truccate, come scopro oggi. Il calcio non si fermerà per questo, basta che ci siano le sanzioni che ci devono essere. Però il calcio è della gente e la gente lo difenderà sempre".

GENOA - "Non vado al Genoa perché non c’è identità di vedute nella gestione del club, quindi è una cosa che non posso e non voglio fare".

PRESIDENTI - "Il più difficile tra i presidenti per lavorarci? Ho visto in Cina la potenza di Zhang, era un semidio, non era nemmeno considerato un essere umano. Una potenza economica nauseabonda. Zamparini si intendeva di calcio, con lui si ballava sempre il tip tap. Lotito il miglior presidente della Lazio, va contestualizzato, la società era quasi in tribunale: con il suo coraggio ha portato la società in una dimensione europea, anche per il mio contributo in quegli anni, arrivati ai preliminari di Champions. Su Pallotta devo sorvolare, anche se mi ha dato la Roma". 

Pubblicato il 7/12