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ESCLUSIVA Radiosei - Bollini: "Lazio, con l'Atalanta si vince sulle fasce. Murgia? Lasciamolo rifiatare"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 17 dicembre 2018, 10:30News
di Federico Marchetti
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Lalaziosiamonoi.it

ESCLUSIVA Radiosei - Bollini: "Lazio, con l'Atalanta si vince sulle fasce. Murgia? Lasciamolo rifiatare"

Poche ore separano la Lazio dal posticipo contro l'Atalanta, una partita che può valere molto in chiave europea per gli uomini di Inzaghi. Per parlare del match e di tanti aspetti della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Radiosei Alberto Bollini, che alla Lazio ha passato tanti anni prima come allenatore della Primavera (vincendo anche due scudetti di categoria) e poi come vice in prima squadra al fianco di Edy Reja, ruolo che poi ha ricoperto anche all'Atalanta sempre con il tecnico di Gorizia. Bollini ha parlato a lungo di Lazio e di settore giovanile, ma è d'obbligo prima la menzione riguardante Felice Pulici: "Prima di tutto porgo le condoglianze alla famiglia di Felice Pulici e alla Lazio, ho avuto modo di conoscerlo sotto la veste professionale e lo ricordo con affetto. La sua voce nordica mi faceva sentire un po' più a casa, è stato il collante per tanti giovani ma soprattutto il vero collante della maglia della Lazio. Qualche dirigente diceva che andasse a dormire con la tuta della Lazio. Ricordo che quando con il gruppo degli '81 vincemmo uno scudetto importante nel 2001 ebbi modo di confrontarmi con Pulici in una telefonata in cui mi fece i complimenti, questo mi fece molto piacere".

IL MATCH - "L'Atalanta si batte facendo un calcio non attendista, propositivo e di attenzione sulle marcature preventive: quando si manovra si deve essere compatti nella linea difensiva perché quando intercetta palla l'Atalanta è micidiale in ripartenza. Grande aggressione e attenzione su Zapata e Gomez, che ha un dribbling incredibile. Quando invece è l'Atalanta a manovrare la Lazio ha tanti spazi soprattutto sulle corsie laterali, che possono diventare molto favorevoli quando si contrattacca".

CATALDI E MURGIA - "Non so se Cataldi ha bisogno di una rivincita o di risorgere, io conosco le sue qualità e ci sta che crescendo così tanto presto ci sia un calo. Quando è rientrato alla Lazio ha dimostrato di essere un giocatore di livello. Murgia ha avuto una crescita straordinaria e a volte è andato anche oltre le sue reali possibilità con gol che rimarranno nella storia della Lazio, questo magari ha fatto dimenticare alla gente la sua età e adesso ci si aspetta di più. E' un ragazzo giovane, è normale che ci sia un momento di rifiato".

EQUILIBRI - "In Serie A ci sono ancora degli equilibri importanti, in quattro punti tra Lazio e Atalanta ci sono otto squadre. Oltre l'Europa League c'è anche l'elite della Champions a cui la Lazio è comunque vicina, in questi anni c'è stata una crescita importante ed è fisiologico avere qualche calo. L'importante è avere continuità ed essere determinati in primavera quando si decide tutto. Per quanto riguarda la Primavera è stata una retrocessione inaspettata e spero si torni subito su. Io feci due finali scudetto e Inzaghi ne fece un'altra una subito dopo di me, di passare dal primo posto nel ranking alla Serie B non se l'aspettava nessuno. Spero che la Lazio torni dove merita di stare".

GIOVANILI E STRANIERI - "Credo che con il buonsenso e ragionando in modo propositivo si possa fare grande scouting in una regione molto fiorente calcisticamente come il Lazio e Roma in particolare, che ha densità di popolazione altissima ed è piena di ragazzi innamorati del gioco del calcio. E' chiaro che il calciomercato europeo e mondiale hanno portato in ottica di crescita a gonfiare il discorso degli stranieri: ben vengano giocatori giovani di altri Paesi, ma nella qualità tecnica devono essere più bravi dei nostri".

EX ALLIEVI - "Una grande soddisfazione è quando rivedi i ragazzi che hai allenato al settore giovanili, li riconosci negli occhi da come ti salutano. tati ragazzi che ho allenato si sono iscritti a scienze motorie, vuol dire che da allenatore qualcosa ho lasciato. Sono in contatto con tantissimi di loro, uno su tutti è Emanuele Berrettoni, non c'è una vigilia di Natale in cui non mi chiami. Ho rivisto Strakosha ed è stata una gioia, uno che mi scrive spesso è Keita".