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Lazio, Petkovic ricorda il 26 maggio: "Solo oggi capisco il valore di quella finale"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 26 maggio 2020, 12:31News
di Daniele Rocca
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Lalaziosiamonoi.it

Lazio, Petkovic ricorda il 26 maggio: "Solo oggi capisco il valore di quella finale"

"Mi ricordo tutto di quel giorno. In quel periodo non capivo l’importanza di quella vittoria, ogni anno che passa capisco meglio la gioia del popolo laziale". Queste le parole di Vladimir Petkovic, intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia in occasione dell'anniversario del 26 maggio. "Guardavo in quel periodo chi fosse in forma, chi poteva darmi freschezza anche mentale per un derby del genere. Ledesma e Mauri avevano avuto piccoli problemi fisici. Si è rivelata la formazione giusta per battere questo avversario.Prima e dopo la partita era importante entrare motivati e giusti in campo, come ho detto l’importanza del trofeo è arriva dopo. Sapevo che fosse molto importante, ma non fino a questo punto. Adesso lo capisco meglio", ha aggiunto l'ex tecnico della Lazio.

ULTIMI MINUTI - "Stamattina ho visto le immagini, prima col lo staff e poi Ledesma ci siamo abbracciati. Fino alla fine è stata una partita non così bella quanto importante. Due volte Mauri poteva chiudere la partita, prima con il destro poi con il sinistro. Speravo che la legge del calcio non ci avrebbe punito". 

KLOSE - "Non eravamo una squadra giovane, eravamo molto maturi, anche questo è stato il nostro punto di forza in quella partita. Non c’è paragone con quella di oggi. Klose sapeva quando tenere la palla, quando buttarsi per terra, un pericolo costante per la difesa avversaria. Come adesso Immobile, gli altri sono sempre preoccupati".

DISCORSO PRE PARTITA - "In quel periodo a Norcia abbiamo fatto un buon lavoro a livello mentale, con le famiglie che abbiamo avuto il giorno prima per fare una grigliata. Stare tranquilli, prendere le energie positive, prima della partita non serviva caricare troppo, bisognava essere freddi. Anche essere capaci di frenare i calciatori, sentivano troppo la partita, si pensava solo alla finale e non al campionato".