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Gol di Fiorini, Piscedda: "Un ricordo indelebile. Per crescere bisogna soffrire, la Lazio ci sta provando"
mercoledì 21 giugno 2017, 16:30News
di Lalaziosiamonoi Redazione
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Federico Marchetti - Lalaziosiamonoi.it

Gol di Fiorini, Piscedda: "Un ricordo indelebile. Per crescere bisogna soffrire, la Lazio ci sta provando"

Tra i protagonisti di quello storico 21 giugno 1987 c'era anche lui: Massimo Piscedda, ex difensore biancoceleste che poi fu decisivo negli spareggi per rimanere in Serie B, quando contro il Campobasso pennellò il cross che permise a Poli di segnare il gol che salvò definitivamente la Lazio dalla Serie C. Oggi Piscedda ha voluto ricordare l'impresa compiuta da quella Lazio con queste parole, affidate alla testata Il Posticipo: "Il 21 giugno è un ricordo indelebile per la Lazio e per tutte quelle persone che soffrivano, fino a quel goal di Giuliano Fiorini a circa dieci minuti dalla fine. Il caldo era soffocante e alla fine si festeggiò come se la salvezza fosse stata già acquisita. Invece quella vittoria portò la Lazio all’inferno degli spareggi. Il mio ricordo è molto bello, chiaro, e ogni volta che ci penso abbozzo un sorriso. Giuliano purtroppo non c’è più e a me piace pensarlo ancora sotto la doccia con birra e sigaretta, sorridente, pieno di vita, a fare quelle battute che riuscivano a sdrammatizzare praticamente tutta l’angoscia che da lì al 5 luglio ci avrebbe potuto condizionare. La gente impazzì di gioia per una semplice ma significativa salvezza, che poteva segnare il punto della rinascita.

E così fu. L’anno dopo vincemmo il campionato di Serie B e da quel giorno la Lazio, seppur con alti e bassi, è riuscita a fare piccole e grandi cose, mantenendo sempre una rispettabile dignità e una tifoseria che, seppur cambiata a livello generazionale, è rimasta intatta e legata alla passione per i colori biancocelesti. Certo, oggi il calcio è diverso, 30 anni sono tanti e tutti noi forse siamo portati ad amare ancora ciò che non esiste più. Il rispetto per la propria squadra è rimasto, ma quello per i calciatori è andato svanendo. Le cosiddette bandiere sono tutte ammainate, il calciatore ha assunto un distacco talmente netto che per chiarire delle cose con i propri sostenitori deve farlo via social. E questo a mio avviso è insopportabile. Oggi è un gran giorno per la Lazio. Non perché abbia vinto lo scudetto, ma perché la catapulta indietro nel tempo, ricordandole che per arrivare a buoni livelli si parte sempre da una base di sofferenza. Sofferenza che, se affrontata con un gruppo di uomini veri, si può superare, consegnando i presupposti e la possibilità di continuare nella crescita, con l’obiettivo di diventare una grande squadra. E la Lazio di oggi ci sta provando".