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Calcagno rieletto pres. AIC: "Ci sono troppe partite. Serie minori? Manca distribuzione delle risorse verso il basso"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 22 aprile 2024, 22:20News
di Giuseppe Emanuele Frisone
per Parmalive.com

Calcagno rieletto pres. AIC: "Ci sono troppe partite. Serie minori? Manca distribuzione delle risorse verso il basso"

Umberto Calcagno è stato rieletto presidente AIC dopo l'assemblea generale AIC svoltasi a Milano, che ha anche riconfermato alla vicepresidenza vicaria Davide Biondini. Confermati vicepresidenti anche Sara Gama e Giorgio Gaggioli. Gianni Grazioli Direttore generale. Questi alcuni interessanti passaggi delle dichiarazioni di Calcagno, raccolte da TMW: "Ai calciatori viene richiesto di giocare grandi partite ogni 3-4 giorni. Durante la stagione fanno pochi allenamenti veri, sono di tutti di recupero o orientati alla preparazione della gara successiva. Non si può andare avanti così, per una questione fisica e anche mentale. Il discorso non vale solamente per i giocatori ma anche per gli arbitri e gli allenatori. Siamo stati criticati per la richiesta della pausa invernale, ma è stata fatta non per andare in vacanza ma per recuperare energie fisiche e mentali. La certezza è che a questi ritmi ci sarà un incremento esponenziale degli infortuni e riguarderanno i top player. Cioè quelli che fanno più di 70 partite l’anno fra club e nazionali. Questa è una strada che non ci porterà lontano".

Sulle serie minori:
"Sono anche molto preoccupato alle mission che assegniamo alla B e alla Lega Pro. Negli ultimi 15 anni si è azzerato il mercato verso le categorie minori. Oggi il mercato della C muove poche risorse, 15 anni fa invece i conti erano differenti. Manca la distribuzione delle risorse verso il basso, in Europa siamo ultimi in questa speciale statistica. Le risorse generate dalle nuove competizioni non vengono veicolate verso le categorie minori. La filiera dei settori giovanili non viene tutelata come dovrebbe. La diminuzione delle squadre di A da 20 a 18? Deve essere parte di un accordo con la UEFA, la FIFA, altrimenti il nostro fondato timore è che non si gioca di meno ma si gioca meno solamente in A. Presenteremo un documento alla FIFA per creare una interlocuzione. La domanda è che tipo di calcio vogliamo in futuro. Alcune dinamiche le abbiamo vissute, come agli inizi del 2000 dove c’era esigenza di un maggior numero di partite. I ricavi del nostro mondo sono aumentati del 15% ma sono aumentati del 50% anche i debiti. Se non si risana non si può immaginare che la parte apicale del sistema può redistribuire di più e meglio. Bisogna fare un salto di qualità da questo punto di vista, serve che la A dia delle mission alla B e alla C. Oggi si basa tutto sui prestiti e sui minutaggi, finalmente si è iniziato con il progetto delle seconde squadre per valorizzare la nostra filiera. E speriamo ci siano altre squadre del genere".