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Le pagelle dell'Hellas - Magnani, errore fatale. Lasagna non punge, Zaccagni ci prova
Hellas Verona-Lazio 0-1
Marcatori: 90'+2 Milinkovic-Savic
Silvestri 6 - Un brivido senza conseguenze nel primo tempo, quando rinvia un po' goffamente sul braccio di Caicedo. Soffia sul diagonale clinico di Immobile, che sbatte sul legno alla sua destra. Poche responsabilità sull'incornata da due passi di Milinkovic-Savic.
Dawidowicz 6 - Juric si fida del polacco, che nel ruolo di braccetto dimostra di aver ormai assimilato tutte le richieste dell'uomo di Spalato. Il primo tempo è intonso, privo di errori, nonostante la pericolosità dei due avanti della Lazio. Non perfetto su Milinkovic in pieno recupero, anche se il grosso delle responsabilità è attribuibile a Magnani.
Magnani 5,5 - È lui l'antidoto designato a Caicedo. Un duello tutto muscoli che rievoca quello di qualche mese fa con Ibrahimovic: quando la si mette sul fisico lui riesce sempre ad arrabattarsi. A vuoto sul lob di Radu, tramutato in rete da Milinkovic-Savic.
Dimarco 6 - A dispetto della solidità difensiva che non sempre è riuscito a garantire in questa stagione, la sua presenza nel terzetto regala tutt'altra linfa alla costruzione dal basso. E infatti le combinazioni con Lazovic disorientano spesso e volentieri la Lazio. (Dal 76' Ceccherini s.v.).
Faraoni 6 - Una costanza di rendimento che ormai non sorprende più nessuno. In fase di contenimento sa essere una garanzia, e quando ne ha l'occasione apre il gas e cerca di appoggiare le offensive dei compagni.
Sturaro 5,5 - È la sorpresa di giornata, perché la coppia Tameze-Veloso è una certezza consolidata del Verona. La scelta di Juric ha però una sua logica, perché la sua capacità di interdire torna utile in diversi momenti della partita. Calo vistoso nella seconda metà della ripresa.
Veloso 6 - Autonomia di una settantina di minuti, nei quali è bravo a dosare le energie. Una regia ordinata, senza preziosismi, ma costante. (Dal 69' Ilic 5,5 - Poco coinvolto dopo l'ingresso).
Lazovic 6 - L'interscambiabilità della sua posizione con quella di Dimarco, che gli guarda le spalle pronto a sovrapporsi, è una delle armi sulle quali decide di puntare Juric quest'oggi. Pungola Akpa Akpro e percorre la corsia con una certa fluidità.
Barak 5,5 - In testa il tarlo del record personale di reti in A si rimesta alle raccomandazioni di Juric, che come al solito gli chiede di legare i reparti e innescare Lasagna. Buon lavoro sottotraccia e qualche lampo di classe in una prima frazione in cui tiene un atteggiamento prudente. Luci e ombre dopo l'intervallo: sa fare decisamente meglio. (Dall'85' Salcedo s.v.).
Zaccagni 6 - Nel primo tempo pare una furia: rincorse a profusione, tanti scatti che ne logorano un po' la lucidità. E infatti sbaglia più di una scelta, ma è il più ispirato dei tre davanti. Carburante per le accelerazioni venete, e infatti il serbatoio si svuota ben prima del novantesimo. (Dal 76' Bessa s.v.).
Lasagna 5 - Si nasconde e riappare a seconda dei momenti e del canovaccio. Il neo è la gestione un po' affannosa di un paio di ripartenze si potevano mettere a frutto con un pizzico di lucidità in più. (Dall'85 Kalinic s.v.).
Ivan Juric (Matteo Paro) 6 - La gara viaggia sui binari preventivati fino al gol-beffa di Milinkovic. Produzione offensiva rivedibile, ma oggi far meglio era complicato.
Marcatori: 90'+2 Milinkovic-Savic
Silvestri 6 - Un brivido senza conseguenze nel primo tempo, quando rinvia un po' goffamente sul braccio di Caicedo. Soffia sul diagonale clinico di Immobile, che sbatte sul legno alla sua destra. Poche responsabilità sull'incornata da due passi di Milinkovic-Savic.
Dawidowicz 6 - Juric si fida del polacco, che nel ruolo di braccetto dimostra di aver ormai assimilato tutte le richieste dell'uomo di Spalato. Il primo tempo è intonso, privo di errori, nonostante la pericolosità dei due avanti della Lazio. Non perfetto su Milinkovic in pieno recupero, anche se il grosso delle responsabilità è attribuibile a Magnani.
Magnani 5,5 - È lui l'antidoto designato a Caicedo. Un duello tutto muscoli che rievoca quello di qualche mese fa con Ibrahimovic: quando la si mette sul fisico lui riesce sempre ad arrabattarsi. A vuoto sul lob di Radu, tramutato in rete da Milinkovic-Savic.
Dimarco 6 - A dispetto della solidità difensiva che non sempre è riuscito a garantire in questa stagione, la sua presenza nel terzetto regala tutt'altra linfa alla costruzione dal basso. E infatti le combinazioni con Lazovic disorientano spesso e volentieri la Lazio. (Dal 76' Ceccherini s.v.).
Faraoni 6 - Una costanza di rendimento che ormai non sorprende più nessuno. In fase di contenimento sa essere una garanzia, e quando ne ha l'occasione apre il gas e cerca di appoggiare le offensive dei compagni.
Sturaro 5,5 - È la sorpresa di giornata, perché la coppia Tameze-Veloso è una certezza consolidata del Verona. La scelta di Juric ha però una sua logica, perché la sua capacità di interdire torna utile in diversi momenti della partita. Calo vistoso nella seconda metà della ripresa.
Veloso 6 - Autonomia di una settantina di minuti, nei quali è bravo a dosare le energie. Una regia ordinata, senza preziosismi, ma costante. (Dal 69' Ilic 5,5 - Poco coinvolto dopo l'ingresso).
Lazovic 6 - L'interscambiabilità della sua posizione con quella di Dimarco, che gli guarda le spalle pronto a sovrapporsi, è una delle armi sulle quali decide di puntare Juric quest'oggi. Pungola Akpa Akpro e percorre la corsia con una certa fluidità.
Barak 5,5 - In testa il tarlo del record personale di reti in A si rimesta alle raccomandazioni di Juric, che come al solito gli chiede di legare i reparti e innescare Lasagna. Buon lavoro sottotraccia e qualche lampo di classe in una prima frazione in cui tiene un atteggiamento prudente. Luci e ombre dopo l'intervallo: sa fare decisamente meglio. (Dall'85' Salcedo s.v.).
Zaccagni 6 - Nel primo tempo pare una furia: rincorse a profusione, tanti scatti che ne logorano un po' la lucidità. E infatti sbaglia più di una scelta, ma è il più ispirato dei tre davanti. Carburante per le accelerazioni venete, e infatti il serbatoio si svuota ben prima del novantesimo. (Dal 76' Bessa s.v.).
Lasagna 5 - Si nasconde e riappare a seconda dei momenti e del canovaccio. Il neo è la gestione un po' affannosa di un paio di ripartenze si potevano mettere a frutto con un pizzico di lucidità in più. (Dall'85 Kalinic s.v.).
Ivan Juric (Matteo Paro) 6 - La gara viaggia sui binari preventivati fino al gol-beffa di Milinkovic. Produzione offensiva rivedibile, ma oggi far meglio era complicato.
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