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Lazio, allora Strakosha non è da buttare: contro il Parma prestazione top, ma il futuro...
Dal Parma al Parma. Titolare 111 giorni dopo, Thomas Strakosha ha risposto presente. E se la Lazio è riuscita a vincere al 95' contro la squadra di D'Aversa, già retrocessa e con la peggior difesa del campionato, molti dei meriti vanno al portiere albanese. Che sullo 0-0, per ben due volte, ha salvato la propria porta. Prima sul tiro a botta sicura di Gagliolo da due passi, poi sul tentativo da fuori di Hernani (con l'aiuto del palo). Interventi super, da portiere di ottimo livello, che hanno tenuto a galla una Lazio spenta, compassata e poco sul pezzo. Come se stesse pensando già al derby di domani e non più alla corsa Champions, che - numeri alla mano - è ancora aperta.
La prestazione di ieri del portiere classe '95 non va sottovalutata. Perché arriva dopo mesi difficili, di sola panchina e di silenzio (senza mai fare polemica, va detto), in cui non ha potuto mostrare il proprio valore. Poteva subire il contraccolpo, invece no: è tornato tra i pali e ha giocato la sua buona partita. Del resto, con tutti i suoi limiti (nelle uscite e nella comunicazione su tutti) Strakosha rimane il portiere con cui la Lazio ha vinto 3 trofei e ha centrato la qualificazione in Champions. Non l'ultimo arrivato, insomma.
Le parate di Strakosha avranno reso felice anche la società, che si trova di fronte a un bivio: rinnovo (è in scadenza fino al 2022) o cessione. Prendere una terza via (permanenza senza firma) sarebbe un errore che nessuno vuole commettere. Al momento, l'ipotesi più calda è quella della cessione. L'albanese ha richieste dalla Bundesliga (si parlava del Dortmund) e dalla Premier e soprattutto non ha apprezzato la scelta della Lazio di cambiare le gerarchie tra i pali. Per questo, i rapporti tra i dirigenti e i suoi agenti si sono freddati. Tutto può ancora succedere. E se dovessero arrivare altre prestazioni convincenti, in queste ultime 3 partite (è ufficiale il recupero con il Torino), magari la società potrebbe cambiare idea. Così come potrebbe aumentare la sua appetibilità sul mercato.
La prestazione di ieri del portiere classe '95 non va sottovalutata. Perché arriva dopo mesi difficili, di sola panchina e di silenzio (senza mai fare polemica, va detto), in cui non ha potuto mostrare il proprio valore. Poteva subire il contraccolpo, invece no: è tornato tra i pali e ha giocato la sua buona partita. Del resto, con tutti i suoi limiti (nelle uscite e nella comunicazione su tutti) Strakosha rimane il portiere con cui la Lazio ha vinto 3 trofei e ha centrato la qualificazione in Champions. Non l'ultimo arrivato, insomma.
Le parate di Strakosha avranno reso felice anche la società, che si trova di fronte a un bivio: rinnovo (è in scadenza fino al 2022) o cessione. Prendere una terza via (permanenza senza firma) sarebbe un errore che nessuno vuole commettere. Al momento, l'ipotesi più calda è quella della cessione. L'albanese ha richieste dalla Bundesliga (si parlava del Dortmund) e dalla Premier e soprattutto non ha apprezzato la scelta della Lazio di cambiare le gerarchie tra i pali. Per questo, i rapporti tra i dirigenti e i suoi agenti si sono freddati. Tutto può ancora succedere. E se dovessero arrivare altre prestazioni convincenti, in queste ultime 3 partite (è ufficiale il recupero con il Torino), magari la società potrebbe cambiare idea. Così come potrebbe aumentare la sua appetibilità sul mercato.
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